Pressing sul reddito di cittadinanza: per i tecnici internazionali c’è il rischio del lavoro nero

Anche sul reddito di cittadinanza (oltre che sulla quota 100) l’intervento dei tecnici esprime perplessità: preoccupa il possibile sviluppo dell’occupazione irregolare.

Pressing sul reddito di cittadinanza: per i tecnici internazionali c’è il rischio del lavoro nero

Le critiche dei tecnici internazionali non si sono abbattute solo sulle nuove pensioni flessibili tramite la quota 100, che rischierebbero di mettere in crisi i conti dell’Inps e di aumentare le disparità tra generazioni. Anche il reddito e le pensioni di cittadinanza sono finite nel mirino dell’ultimo rapporto dell’OCSE, nel quale si fanno le pulci alla nuova misura di welfare mettendone in luce le presunte contraddizioni.

I maggiori rischi riguarderebbero in particolare la possibilità che il nuovo sostegno assistenziale porti ad incoraggiare il cosiddetto lavoro nero, cioè il fatto che un individuo possa portare avanti un’attività lavorativa irregolare mentre percepisce il l’emolumento di welfare.

I suggerimenti dell’OCSE

Per cercare di ovviare al problema appena evidenziato, i tecnici internazionali suggeriscono quindi un insieme di interventi correttivi, a partire da un giro di vite sui centri dell’impiego. Quest’ultimi dovrebbero avviare un programma di rinnovo pluriennale applicando “standard di servizio essenziale e investimenti più cospicui sui sistemi informativi”, in modo da potenziare “gli strumenti di profilazione delle risorse umane”.

Oltre a ciò, per l’OCSE è necessario anche creare una più stretta collaborazione tra i centri per l’impiego e le altre amministrazioni coinvolte nella gestione delle pratiche relative il reddito e le pensioni di cittadinanza, in modo da migliorare sia le attività di controllo e verifica che i servizi garantiti ai cittadini. Infine, nel dossier economico si cita anche la necessità di intervenire sul cosiddetto cuneo fiscale, che risulta ancora oggi troppo elevato soprattutto nei confronti dei lavoratori che percepiscono un reddito basso. Oltre a ciò, l’Italia dovrebbe puntare a favorire l’occupazione femminile, ad esempio abbassando i contributi sociali e previdenziali e mantenendo così una migliore progressione del sistema impositivo.

In serata non si è fatta però attendere la replica dell’esecutivo. Il Ministro dell’Economia Giovanni Tria ha assicurato che il reddito di cittadinanza è legato alla ricerca del lavoro e quindi pensato per evitare il verificarsi di abusi. Anche il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha espresso la propria contrarietà, chiedendo all’Ocse di “evitare intromissioni”.

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