Pensioni Quota 100 e reddito di cittadinanza: il rebus sulle nuove misure

Le riforme chiave del governo giallo verde sotto il riflettore. Il cambio di passo istituzionale ha rimescolato le carte sul tavolo, e i lavoratori si domandano quale sarà il destino delle nuove misure.

Pensioni Quota 100 e reddito di cittadinanza: il rebus sulle nuove misure

Dopo il primo via libera al nuovo esecutivo, al centro della scena sembrano poter tornare le due misure chiave del precedente governo, ovvero le pensioni anticipate tramite Quota 100 ed il reddito di cittadinanza. La prossima manovra incombe e sarà imprescindibile una riflessione sui provvedimenti entrati in funzione solo di recente; sia per il “tesoretto” creatosi grazie alle richieste inferiori alle stime, sia per le risorse che risultano tutt’ora impegnate.

D’altra parte, il destino delle pensioni anticipate e di Quota 100 sembra poter seguire quello della parabola del precedente esecutivo, con un potenziale accantonamento della misura in favore di altre opzioni. Infatti, il provvedimento è stato uno dei cavalli di battaglia dell’ala leghista e dell’ex vice premier Matteo Salvini. Appare quindi certo che la misura verrà comunque ripensata, se non del tutto abolita.

Vi è da dire che lo stesso provvedimento (che garantisce l’accesso all’Inps a partire dai 62 anni di età e con almeno 38 anni di versamenti) era stato ideato sin dall’inizio in senso sperimentale e dovrebbe concludersi in ogni caso entro il 2021. Ora appare quindi sempre più certa un’uscita di scena a partire dal 2022, mentre le ipotesi di riforma del settore fanno propendere per un rilancio dell’APE e della Quota 41.

Il reddito e le pensioni di cittadinanza: verso un potenziamento nella Manovra

Completamente diverso appare il destino del reddito e delle pensioni di cittadinanza. Le due misure sono state fortemente volute dal Movimento 5 Stelle e, visto il nuovo assetto istituzionale, risultano al riparo da eventuali ripensamenti profondi o cambi di rotta. Ed anzi, non sono da escludersi nuovi aggiustamenti volti a potenziarne l’effettiva efficacia.

Tra gli aspetti sui quali è più probabile un intervento vi è il reinserimento lavorativo dei fruitori per quanto concerne il reddito di cittadinanza, attraverso il potenziamento dell’attività di formazione e dei centri per l’impiego. Sulle pensioni di cittadinanza è invece atteso invece un allargamento della platea dei potenziali beneficiari, così come era stato già annunciato negli scorsi mesi dai 5S.

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