Pensioni, per Ganga (Cisl) è necessaria una maggiore flessibilità nell’accesso all’Inps

Per il Segretario Confederale della Cisl Ignazio Ganga, l’incontro in videoconferenza di ieri con la ministra Catalfo è risultato positivo, ma serve una riforma complessiva delle regole di accesso alla pensione.

Pensioni, per Ganga (Cisl) è necessaria una maggiore flessibilità nell’accesso all’Inps

L’obiettivo è di arrivare a una riforma complessiva del sistema previdenziale a partire dall’inizio del 2022. Lo evidenzia il Segretario Confederale della Cisl Ignazio Ganga al termine della videoconferenza tenutasi ieri con il ministero del Lavoro sul delicato tema della riforma previdenziale e del superamento della legge Fornero. Il sindacalista evidenzia innanzitutto il percorso che è stato deciso con i decisori pubblici per ripensare il comparto.

La prosecuzione dei confronti si svilupperà all’inizio di settembre con due appuntamenti”, ha ricordato l’esponente della Cisl. Nel primo ci si focalizzerà “sui temi di maggiore urgenza che dovranno trovare risposta già nella prossima legge di bilancio, anche rispetto a provvedimenti importanti che sono in scadenza, come ad esempio l’Ape sociale”.

Nel lungo termine si punta invece verso un ripensamento generale del sistema previdenziale, che dovrà risultare operativo al termine della sperimentazione relativa alla Quota 100. L’idea è quindi di ripensare le regole di accesso alla pensione a partire dal 2022, quando un mancato intervento comporterebbe il realizzarsi di uno scalone dovuto alle regole di pensionamento decise con la legge Fornero.

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Proprio in merito alla vicenda e alla flessibilità previdenziale, Ganga ha spiegato che le polemiche sorte sulle regole di accesso anticipato alla pensione anche in sede europea sono da considerarsi come strumentali. Basti considerare che per la Quota 100 sono state spese meno risorse di quelle inizialmente messe a bilancio, con notevoli risparmi. Oltre a ciò, molti pensionamenti tramite questa opzione “sono stati chiesti non per capriccio, ma perché i richiedenti si sono ritrovati senza reddito da lavoro”.

Infine, la Cisl ricorda la necessità di attivare con urgenza le Commissioni sulla separazione tra assistenza e previdenza oltre che sull’allargamento della platea dei lavori riconosciuti come gravosi o usuranti. Il tutto senza dimenticare l’avvio della pensione di garanzia e il sostegno alle donne, insieme al rilancio della previdenza complementare.

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