Pensioni: ecco come si esce dal lavoro nel 2020

Con l’arrivo del nuovo anno si confermano diverse opzioni di uscita flessibile dal lavoro, ma le pensioni anticipate restano destinate ad una parte ristretta della platea.

Pensioni: ecco come si esce dal lavoro nel 2020

Il 2020 si apre con importanti conferme e proroghe per l’accesso anticipato alla pensione, ma gli interventi limitati previsti dalla nuova manovra continuano a confermare indirettamente la prosecuzione della rigidità previdenziale avviata dalla legge Fornero. Se è vero infatti che le pensioni anticipate tramite Quota 100 sono state confermate senza correttivi o ritocchi al ribasso, resta il fatto che la platea di riferimento rimane confinata ad una parte dei lavoratori.

Bisognerà infatti maturare 62 anni di età e 38 anni di versamenti per poter rientrare nel provvedimento, rinunciando al contempo alla prosecuzione della propria attività lavorativa. Gli unici redditi cumulabili restano infatti quelli di natura occasionale e fino alle 5 mila euro l’anno: pertanto chi decide di dare seguito all’opzione, di fatto non potrà integrare l’assegno con futuri versamenti contributivi fino alla maturazione dell’età prevista per l’uscita di vecchiaia.

Ecco le altre opzioni di flessibilità prorogate in manovra, ma restano i 67 anni di età per la vecchiaia

Tra le altre opzioni prorogate all’interno della legge di bilancio vi sono l’APE sociale e l’Opzione Donna. La prima è dedicata ai lavoratori che vivono le situazioni di disagio previste dal legislatore e che maturano almeno 63 anni di età e 30-36 anni di versamenti. La seconda è dedicata alle donne con 58 anni di età (un anno in più se autonome) e 35 anni di versamenti, accettando però il penalizzante ricalcolo interamente contributivo. Entrambe sono state prorogate solo per un anno.

Per gli altri, salvo casi specifici, sarà necessario attendere i criteri di accesso alla pensione previsti dalla legge Fornero. Ed è proprio in questo senso che emerge ancora una volta la mancanza di un’opzione di flessibilità previdenziale in grado di garantire una vera e propria flessibilità per tutti i lavoratori.

Infatti, la pensione di vecchiaia matura al raggiungimento dei 67 anni di età e con almeno 20 anni di versamenti, mentre l’uscita anticipata prevista dalla legge Fornero richiede almeno 42 anni e 10 mesi di versamenti (un anno in meno per le donne). Decisamente troppo nei casi in cui si perde il lavoro in età avanzata e si terminano i benefici di welfare, non riuscendo al contempo a maturare uno dei pochi meccanismi di prepensionamento rimanenti e previsti dalla legge. 

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