Pensioni e Manovra 2020: verso estensione della 14ma ad oltre milione di persone

Con il confronto serrato tra governo e sindacati si fa sempre più probabile un intervento sulle pensioni. Allo studio l’estensione dei beneficiari della quattordicesima o un intervento sulle rivalutazioni degli assegni.

Pensioni e Manovra 2020: verso estensione della 14ma ad oltre milione di persone

La nuova legge di bilancio 2020 dovrebbe contemplare un importante cambio di passo in favore dei pensionati, con novità interessanti riguardanti soprattutto coloro che percepiscono un assegno Inps di importo medio – basso. È quanto emerge nelle ultime ore rispetto alle stime che i tecnici stanno compiendo per poter trovare delle aree di intervento utili al fine di dare un segnale di discontinuità ai cittadini, pur garantendo la stabilità dei conti pubblici.

In tal senso, le ipotesi di intervento riguardano due specifiche aree per le quali le parti sociali appaiono particolarmente sensibili. La prima riguarda la possibile estensione della platea di coloro che attualmente ricevono la cosiddetta 14ma mensilità. La seconda ipotesi tocca direttamente le misure di rivalutazione degli assegni pensionistici. Entrambe sono strettamente connesse agli ulteriori risparmi ottenibili rispetto alla Quota 100.

Riforma pensioni, ecco i dettagli resi noti finora sulle due ipotesi di intervento

Entrando nel merito della vicenda, al momento la quattordicesima mensilità (conosciuta anche con l’accezione di somma aggiuntiva) viene garantita nel mese di luglio di ogni anno verso i pensionati che possiedono i requisiti di legge. In particolare, è necessario aver compiuto almeno 64 anni di età ed avere un reddito fino a 2 volte il trattamento minimo. Una eventuale modifica punterebbe ad estendere la platea dei potenziali beneficiari ad oltre un milione di persone in più (rispetto agli attuali 3,5 milioni di beneficiari).

In caso contrario, il governo giallo-rosso potrebbe decidere di intervenire sulla stretta riguardante le rivalutazioni degli assegni, ad esempio ripristinando interamente gli adeguamenti ai (più favorevoli) meccanismi di calcolo iniziali. Anche in questa eventualità si andrebbe incontro alle richieste dei sindacati, che lamentano da tempo gli effetti deleteri dei mancati adeguamenti sulle pensioni.

Quale che sia la scelta del nuovo esecutivo, rispetto a quanto appena esposto risulteranno determinanti i risparmi derivanti dai mancati accessi alle pensioni anticipate tramite Quota 100. Una misura sulla quale potrebbe essere attuata a titolo compensativo un’ulteriore stretta, applicando tre mesi in più alla maturazione delle finestre di accesso. Proprio grazie a questi equilibri sarà possibile trovare la quadratura del cerchio nelle evidenze contabili della prossima finanziaria.

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