Pensioni, è allarme sugli assegni bassi: 5,8 milioni sono sotto i 1.000 euro mensili

Dai dati in arrivo dall’Osservatorio Inps emergono tutte le contraddizioni del nostro sistema pensionistico. Milioni di persone vivono con assegni bassi, mentre c’è chi percepisce pensioni sopra i 5 mila euro.

Pensioni, è allarme sugli assegni bassi: 5,8 milioni sono sotto i 1.000 euro mensili

Il momento del pensionamento è visto come un difficile traguardo da raggiungere per moltissimi lavoratori in età avanzata che si trovano a dover fare i conti con la rigidità della legge Fornero e con i requisiti di accesso all’Inps. Ma non sempre chi è riuscito ad ottenere la quiescenza può festeggiare. Lo confermano i recenti dati in arrivo dall’Osservatorio dell’Inps, attraverso i quali si evidenziano pensioni basse per milioni di italiani.

La fotografia pubblicata nelle scorse ore dall’Istituto pubblico di previdenza fa riferimento alla situazione rilevata nel 2018. Durante lo scorso anno, si sono registrati infatti 5,8 milioni di pensionati con redditi uguali o inferiori ai 1.000 euro al mese. Si tratta di più di un terzo dell’intera platea (precisamente stiamo parlando del 36,3% del totale complessivo). 

All’estremo opposto vi è però una piccola cerchia di pensionati molto fortunati, che possono beneficiare di assegni superiori ai 5 mila euro al mese. Sono le contraddizioni che caratterizzano il nostro attuale sistema previdenziale pubblico, laddove all’estero spesso esistono limiti più stretti agli assegni di importo elevato erogabili da parte della previdenza pubblica.

La spesa per i pensionati italiani e la platea in calo

Entrando nel merito dei costi sostenuti dalle casse pubbliche per mantenere in essere gli assegni erogati in favore dei pensionati, si parla di una spesa totale corrispondente a 293,3 miliardi di euro. Per le pensioni al di sotto dei 1.000 euro lo Stato spende poco più di 40 miliardi di euro, mentre per gli assegni di importo maggiormente elevato le proiezioni di costo evidenziano la cifra di 23,3 miliardi di euro.

Infine, un ultimo elemento d’interesse riguarda la platea complessiva dei pensionati. Nel corso del 2018 quest’ultima si è infatti ridotta di circa 37 mila unità, attestandosi attorno ai 16 milioni. A crollare sono in particolare le pensioni di vecchiaia, per via dell’inasprimento dei requisiti di accesso di cinque mesi dovuto all’adeguamento all’aspettativa di vita. Crescono invece le uscite anticipate, anche grazie all’effetto della nuova Quota 100.

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