Pensioni anticipate e quota 100: ecco i settori dove ci saranno più uscite

La nuova pensione flessibile tramite quota 100 ha già registrato oltre 142 mila domande di uscita dal lavoro. Tra i settori che dovranno far fronte al maggiore turn over ci sono la scuola, le banche, il commercio e l’artigianato.

Pensioni anticipate e quota 100: ecco i settori dove ci saranno più uscite

Giunti alla metà del 2019 cominciano ad emergere con chiarezza i primi trend riguardanti le nuove pensioni anticipate tramite la quota 100. Il meccanismo di accesso flessibile alla quiescenza ha infatti registrato all’inizio di giugno oltre 142 mila richieste di accesso da parte di lavoratori che hanno maturato almeno 62 anni di età e 38 anni di contribuzione. Da notare che i dati comunicati dall’Inps al riguardo consentono già di fare alcune interessanti statistiche in merito al settore di provenienza delle domande.

Le evidenze che sono emerse in questi ultimi mesi non sorprendono, a partire dal sostanziale equilibrio che si registra tra la presenza di datori di lavoro privati e pubblici. Le domande ricevute da parte di coloro che possiedono un’iscrizione all’Inps riferibile alla gestione dei dipendenti del settore privati sono 51644 (circa il 36%), mentre lo stesso dato si attesta a 46009 (circa il 32%) per la gestione pubblica.

A seguire vi sono le altre categorie di lavoratori, a partire dagli artigiani, dai commercianti e da coloro che risultano iscritti ai fondi speciali. Sono invece quasi inesistenti le richieste derivanti da coloro che risultano iscritti alla gestione separata dell’Inps, probabilmente per via del criterio contributivo difficile da raggiungere per chi spesso effettua versamenti con condizioni lavorative precarie.

Uscite anticipate e quota 100: i comparti maggiormente coinvolti

Volendo approfondire ulteriormente i dati appena esposti, emerge che all’interno del settore pubblico un numero elevato di richieste provenga dal comparto scolastico. In questo caso specifico, si contano infatti circa 27 mila pratiche giunte all’Inps entro il 28/02. La scadenza risultava infatti perentoria per poter ottenere il pensionamento anticipato entro il prossimo settembre, stante il calendario di avvio del nuovo anno di studi.

C’è poi da considerare che già a partire di agosto terminerà la finestra di attesa per gli altri lavoratori pubblici (posta dal legislatore per evitare problemi nel turn over e per garantire la continuità del servizio pubblico). Nel settore privato l’opzione appare invece particolarmente percorsa nel settore bancario, dove spesso si unisce a programmi di scivolo e prepensionamento. Accordi in tal senso si sono infatti registrati presso Ubi Banca, Bnl Pnb Paribas e Intesa San Paolo, mentre per altri istituti potrebbero risultare in corso d’arrivo.

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