Pensioni anticipate e Opzione Donna 2020: i dubbi sulla proroga con la crisi di governo

Per le lavoratrici che maturano il diritto alla pensione anticipata tramite l’Opzione Donna nel 2020, la situazione resta complessa. Con la crisi di governo si moltiplicano i dubbi sull’eventuale proroga della misura.

Pensioni anticipate e Opzione Donna 2020: i dubbi sulla proroga con la crisi di governo

Cresce la situazione di incertezza per le lavoratrici che attendono la proroga al 2020 dell’Opzione Donna al fine di poter accedere in anticipo all’Inps. La misura che consente il pensionamento flessibile a partire dai 58 anni di età (un anno in più nel caso di lavoratrici autonome) e 35 anni di versamenti accettando il ricalcolo contributivo dell’assegno risulta infatti in scadenza al termine dell’anno in corso.

Da tutto ciò si può comprendere la preoccupazione di coloro che purtroppo rischiano di restare ancora una volta escluse dalla misura, stante che l’esecutivo giallo-verde prima di precipitare nell’attuale situazione di stallo aveva comunque garantito in diverse occasioni il prolungamento della misura perlomeno fino al termine del 2020.

Di fatto, se il governo dovesse confermare lo stato di crisi, le difficoltà tecniche al fine di inserire il provvedimento di proroga all’interno della manovra di fine anno sarebbero evidenti. Anche perché l’Opzione Donna resta una misura valida in senso sperimentale e già in passato numerose lavoratrici sono rimaste “incastrate” sul lavoro a causa di problematiche legislative.

Pensioni anticipate e opzione donna: la questione delle priorità e delle coperture

Il problema principale riguardante le pensioni anticipate tramite Opzione Donna risiede purtroppo proprio nella natura sperimentale della misura. Se il governo formato da Lega e Movimento 5 Stelle aveva comunque garantito la proroga dell’Opzione Donna perlomeno fino al 2020, la questione non appare purtroppo scontata con la formazione di un nuovo esecutivo.

A pesare sulla vicenda vi è anche la necessità di reperire coperture importanti per la prossima manovra, che assieme al rinnovo dei meccanismi di flessibilità previdenziale in scadenza (oltre all’Opzione Donna vi è anche l’APE sociale e volontaria), dovrà trovare adeguate coperture anche per sterilizzare i temuti aumenti dell’Iva. Il conto complessivo supera i 20 miliardi di euro, mentre il prolungarsi della crisi rischia di far attivare l’esercizio provvisorio. Uno scenario certamente avverso per le lavoratrici che attendono la proroga dell’Opzione Donna nel 2020.

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