Pensioni anticipate e flessibilità previdenziale, nuovo pressing UE: attuare le riforme precedenti

Dai ministri dell’Unione Europea cresce il pressing per l’attuazione delle raccomandazioni sulla tenuta dei conti pubblici e sulle pensioni. Intanto, i risparmi per la Quota 100 ed il Reddito di cittadinanza saranno destinati al consolidamento del bilancio.

Pensioni anticipate e flessibilità previdenziale, nuovo pressing UE: attuare le riforme precedenti

Dall’Unione europea si torna a chiedere all’Italia di dare seguito pienamente alle regole di pensionamento previste con le precedenti riforme del sistema. Il pressing arriva dai ministri delle Finanze dell’UE, che nella giornata di ieri hanno confermato le raccomandazioni della Commissione risalenti allo scorso mese di giugno e riguardanti le politiche del nostro Paese per il prossimo anno.

Nel 2020 l’Italia è chiamata a ridurre il proprio deficit strutturale di almeno lo 0.6%, mentre la spesa primaria dovrà scendere dello 0,1% rispetto al Prodotto Interno Lordo. Ma, tra le diverse raccomandazioni ricevute da Roma, non mancano le richieste di riforma della giustizia, la lotta all’economia sommersa e, appunto, il rispetto delle precedenti manovre riguardanti il settore pensionistico.

Il compromesso raggiunto in tal senso con Bruxelles riguarda un sostanziale via libera alle nuove pensioni anticipate tramite Quota 100, che vengono viste come un aggiustamento sperimentale di natura triennale (quindi a scadenza). Elemento che assieme ai risparmi ottenuti grazie ad un numero inferiore di domande ricevute per il meccanismo di prepensionamento e per il reddito di cittadinanza, ha di fatto tranquillizzato i tecnici internazionali sulla tenuta dei conti pubblici. Le risorse in avanzo saranno infatti destinate al consolidamento dei conti, così come evidenziato dagli stessi decisori politici italiani.

L’Ecofin ricorda l’importanza di contenere la spesa previdenziale

Stante la situazione, le rivendicazioni internazionali sulla necessità di mantenere l’allerta riguardo al comparto previdenziale italiano restano in essere e sono quindi state ribadite dall’Ecofin, che ha assunto una posizione simile a quella della Commissione UE in merito alle pensioni anticipate tramite la Quota 100. Secondo i tecnici, il meccanismo che consente di ottenere l’uscita dal lavoro a partire dai 62 anni di età (e con 38 anni di contribuzione) va in una direzione contraria rispetto alle precedenti riforme.

I tecnici invitano ad “attuare pienamente le riforme pensionistiche precedenti al fine di ridurre la quota delle pensioni nella spesa pubblica”, creando in questo modo “spazio per altre spese sociali e di crescita”. Sostanzialmente, si chiede quindi di mantenere in essere la legge Fornero, per tenere la spesa sotto controllo. Posizioni che in tutta evidenza si scontrano con i programmi ed i propositi di lungo termine che l’attuale esecutivo ha promesso di attuare nel corso della legislatura. Sulla questione ci sarà probabilmente ancora molto da discutere.

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