Pensioni anticipate, Catalfo (M5S) esclude modifiche alla Quota 100

La guerra sulla flessibilità previdenziale si sposta in Parlamento. Dal governo si conferma l’impostazione della manovra e la prosecuzione della Quota 100, ma dietro l’angolo si preparano gli emendamenti correttivi.

Pensioni anticipate, Catalfo (M5S) esclude modifiche alla Quota 100

La resa dei conti interna al governo giallo-rosso sulle pensioni anticipate e sulla prosecuzione della Quota 100 potrebbe arrivare nelle prossime settimane, quanto la Camera ed il Senato si troveranno a discutere la nuova legge di bilancio 2020. Il provvedimento resta infatti al centro del dibattito politico, con dubbi e posizioni opposte che si manifestano anche all’interno della stessa maggioranza.

Il meccanismo sperimentale di prepensionamento che consente l’uscita dal lavoro a partire dai 62 anni di età e con 38 anni di versamenti nelle ultime ore è tornato al centro delle dichiarazioni in arrivo dal ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo. Secondo l’esponente pentastellata, è da escludere del tutto ogni possibile modifica alla Quota 100.

Il motivo è presto detto: “ci potrebbero essere dei possibili accordi con i sindacati per andare in pensione di cui non siamo a conoscenza, oppure il cittadino che potrebbe aver fatto dei progetti di vita. Cambiare le regole in corsa diventa un problema”. In tal senso, “confermiamo l’impegno del governo e mio personale di fare un tavolo di approfondimento tecnico su come rivedere il sistema complessivo”, riferendosi a quello che potrebbe succedere al termine della sperimentazione (che scadrà al 31 dicembre del 2021).

Italia Viva contraria al meccanismo di prepensionamento

Resta il fatto che le continue prese di posizione e la necessità di ribadire nuove conferme sulla Quota 100 mettono in evidenza la delicatezza della questione. Non tutte le forze interne all’esecutivo sono infatti in linea con tale posizione, laddove la voce di maggior discordia arriva da Itala Viva.

Proprio il coordinatore nazionale Ettore Rosato ha recentemente confermato la presentazione di un emendamento parlamentare alla Manovra, pensato in modo specifico contro il meccanismo di prepensionamento fortemente voluto dalla Lega durante lo scorso governo. Insomma, se è vero che le richieste di modifica potrebbero essere bocciate dalle aule parlamentari, resta altrettanto probabile che sull’opzione di quiescenza si avvii una nuova quanto accesa discussione.

Continua a leggere su Fidelity News