Pensioni anticipate 2020: arriva una nuova conferma sulla Quota 100

Dal governo si ribadisce l’intenzione di proseguire con la sperimentazione, che risulterà valida anche nel 2020. Resta però da chiarire la possibilità di effettuare modifiche, mentre il numero delle domande crolla rispetto alla fase iniziale.

Pensioni anticipate 2020: arriva una nuova conferma sulla Quota 100

Chi sta attendendo il 2020 per poter maturare i requisiti di accesso alla pensione tramite la Quota 100 può certamente cominciare a tirare un sospiro di sollievo, dopo l’ennesima conferma in arrivo dal governo giallo-rosso circa la sua presenza il prossimo anno. La situazione si sta schiarendo man mano che si avvicinano le scadenze relative alla nuova manovra, offrendo importanti garanzie rispetto alla prospettiva di una cancellazione paventata nelle scorse settimane.

Non è infatti un mistero che la misura di flessibilizzazione voluta fortemente dalla Lega non sia mai piaciuta troppo al Partito Democratico, che l’ha trovata fin dall’inizio poco equa rispetto alle necessità generali della platea ed eccessivamente costosa. Su quest’ultimo punto, certamente fondamentale per la prosecuzione della misura, sono arrivati però dati confortanti dall’Inps in merito all’effettiva adozione da parte dei lavoratori.

Così, si scopre che paradossalmente proprio l’insuccesso dell’opzione potrebbe risultare determinante per tenerla in vita, vista la rivisitazione al ribasso delle risorse necessarie a coprirne le relative richieste. Tanto che a ribadire la prosecuzione della sperimentazione Quota 100 è stato nella giornata di ieri lo stesso ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, confermando anche il reddito e le pensioni di cittadinanza per il 2020.

I dati relativi alla Quota 100 evidenziano il progressivo disinteresse dei lavoratori

D’altra parte, la parabola della Quota 100 ha visto un vero e proprio crollo delle richieste non solo rispetto alle ipotesi iniziali, ma anche nel trend dei dati diffusi dall’Inps. Le ultime elaborazioni in arrivo dall’Istituto previdenziale sono aggiornate allo scorso 10 settembre 2019 e portano alla luce una flessione superiore al 90%.

Si è passati infatti dalle oltre 4 mila domande medie giornaliere in arrivo nei primi giorni della sperimentazione alle attuali 300. Meno di un decimo dopo neanche un anno di funzionamento. Cifre che fanno riflettere su eventuali stime spropositate circa le coperture da accantonare. Ma che allontanano anche la Quota 100 dall’essere considerata una soluzione utile a superare in modo definitivo la rigidità della legge Fornero.

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