Pensioni anticipate 2019 e APE social dai 63 anni: ancora due mesi per la seconda finestra

Tra le diverse opzioni di accesso flessibile alla pensione, il legislatore ha previsto per l’anno in corso anche la proroga dell’APE sociale, permettendo l’uscita dal lavoro ai 63enni che vivono specifiche situazioni di disagio: ecco come richiederla.

Pensioni anticipate 2019 e APE social dai 63 anni: ancora due mesi per la seconda finestra

Non c’è solo la quota 100 tra le opzioni utili da valutare per i lavoratori che vivono situazioni di disagio e cercano una via per poter anticipare di qualche anno l’accesso alla pensione. Sebbene il nuovo sistema a quote introdotto dall’esecutivo con la LdB2019 sia al centro del dibattito mediatico sulla flessibilità previdenziale, il legislatore ha previsto anche la proroga di alcune forme alternative di prepensionamento, come nel caso dell’APE Sociale.

Il provvedimento è entrato in funzione nel 2017 (anch’esso in via sperimentale), e consente l’uscita dal lavoro a partire dai 63 anni di età e con almeno 30-36 anni di contribuzione, sulla base della specifica situazione vissuta dal lavoratore. Risulta percorribile da chi è iscritto all’AGO (assicurazione generale obbligatoria) dell’Inps, così come ai fondi sostitutivi, alle gestioni speciali degli autonomi ed alla gestione separata dell’Istituto pubblico.

APE sociale: i requisiti da possedere e la scadenza della prossima finestra

Come già evidenziato, il meccanismo di prepensionamento è rivolto a chi si trova a dover far fronte a specifiche situazioni di difficoltà verso la fine della propria carriera lavorativa. È il caso, ad esempio, dei disoccupati, degli invalidi (con una percentuale uguale o superiore al 74%), dei caregivers e degli addetti alle cosiddette mansioni gravose o usuranti. Nei primi tre casi, si dovrà aver maturato contemporaneamente almeno 30 anni di versamenti, che salgono a 36 anni per l’ultimo caso.

Per chi sta pensando di inoltrare la propria pratica, è importante tenere presente le finestre di presentazione e invio delle domande. La prima è scaduta lo scorso 31 marzo 2019, mentre la seconda è in scadenza il prossimo 15 luglio 2019. Esiste anche una terza e ultima finestra, fissata per il prossimo 30 novembre 2019. Per chi fosse interessato, il consiglio è di non attendere, visto che le domande vengono approvate sulla base di una graduatoria fino all’esaurimento dei fondi disponibili.

La replica dell’Inps sulla pratica di riconoscimento dei requisiti per l’APE sociale (con l’eventuale accettazione o respingimento della pratica) arriverà entro la fine di giugno per chi ha inoltrato la propria domanda entro marzo, al 15 ottobre per chi ha scelto la seconda finestra, ed al 31 dicembre per chi ha inoltrato la richiesta a novembre. Una volta arrivata la conferma sulla presenza dei requisiti da parte dell’Istituto pubblico di previdenza, il lavoratore potrà procedere con una seconda e definitiva domanda (consistente nella pratica di pensionamento vera e propria).

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