Dal prossimo mese di aprile i pensionati potranno vedere arrivare finalmente le agognate rivalutazioni sui propri assegni. L’aumento è stato previsto attraverso la legge di bilancio 2020 e prevede l’applicazione di un meccanismo di adeguamento per il triennio che va dal 2019 al 2021 leggermente differente rispetto a quanto non è stato applicato per prassi alle prime rate dell’anno.
Infatti, nel cedolino di aprile 2020 l’Istituto pubblico di previdenza applicherà a circa 2,8 milioni di pensionati la rivalutazione piena degli assegni, stante che questa è stata prevista all’interno dell’ultima manovra anche per gli assegni compresi tra le 3 e le 4 volte la minima erogata dall’Inps.
In sostanza, la cifra corrispondente per poter rientrare all’interno del provvedimento è compresa tra 1539 e 2052 euro. Complessivamente, questa fascia potrebbe ricevere mediamente una rivalutazione annua corrispondente a circa 70-80 euro. Oltre a ciò, bisogna considerare che l’assegno di aprile vedrà l’applicazione di un accredito di recupero rispetto alle mancate rivalutazioni di inizio anno (cioè corrispondenti alle mensilità di gennaio, febbraio e marzo 2020).
I pagamenti del mese di aprile confermati dal primo giorno bancabile
Sempre per quanto concerne i pagamenti delle pensioni del mese di aprile, l’Inps ha confermato il calendario dei flussi per tutti coloro che hanno scelto l’accredito presso il conto corrente postale o bancario. In entrambi i casi, il primo giorno bancabile corrisponde con il primo giorno di calendario del mese, pertanto il prossimo mercoledì 1° aprile 2020 si concretizzerà l’accredito della pensione sia per chi ha scelto l’accredito presso un conto corrente postale che bancario.
Dovrebbero invece percepire l’assegno in anticipo tutti coloro che hanno deciso di incassare la pensione in contanti presso Poste Italiane. In questo caso l’Inps ha fornito un elenco dei giorni suddivisi per iniziale dei cognomi, al momento riguardante il mese di marzo (simile pratica sarà applicata anche per i pagamenti fino a maggio, in attesa della conclusione dell’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus).