Guerra commerciale: dopo il veto di Google su Huawei, ecco in preparazione le ritorsioni su Apple

La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina si intensifica, colpendo i listini delle principali borse mondiali. Nel frattempo il gigante asiatico prepara ritorsioni, puntando ad interventi sulla mela morsicata.

Guerra commerciale: dopo il veto di Google su Huawei, ecco in preparazione le ritorsioni su Apple

Tanto tuonò che alla fine piove. La guerra commerciale, che nelle scorse settimane doveva concludersi con un accordo ben congegnato da entrambi gli schieramenti, sembra aver avuto un’importante accelerazione negativa nelle ultime ore, dopo un primo preoccupante dietrofront risalente alla scorsa settimana. Il dialogo tra Stati Uniti e Cina si è infatti interrotto tanto bruscamente quanto inaspettatamente, e le conseguenze sono evidenti.

Tra i due vasi di ferro, il vaso di coccio destinato a rompersi per primo sembra purtroppo essere proprio quello dei mercati finanziari, con perdite importanti registrate su tutti i principali listini mondiali ed in particolare sui titoli hi-tech. D’altra parte, il nuovo terreno di scontro sembra essersi concretizzato proprio sul comparto tecnologico.

Dopo il veto di Google riguardante la prosecuzione della collaborazione con Huawei, non si è fatta certo attendere la replica cinese. Da un lato l’intervento americano punta a mettere progressivamente fuori mercato i dispositivi mobili orientali, facendo venire meno il supporto agli aggiornamenti software del sistema operativo di Google ed alle killer application di Android. Dall’altro lato il gigante cinese si prepara a reagire con una stretta su tutte le aziende che non accetteranno di fare business con Huawei.

Il vero obiettivo della ritorsione cinese potrebbe essere Apple

Quanto appena evidenziato dimostra purtroppo che il clima di tensione commerciale tra i due giganti asiatici non si ferma all’imposizione di dazi e tariffe legate all’importazione, ma è destinato ad avere profondi effetti sulla vita quotidiana degli individui. La lotta tra le due superpotenze ha infatti il corollario di mettere le aziende (e quindi i consumatori) al centro di un fuoco incrociato, i cui contraccolpi peseranno inevitabilmente sulle tasche dei comuni cittadini.

Resta poi il fatto che ad ogni ritorsione c’è il rischio che ne segua una maggiore. Dopo la mossa di Google, la Cina non resta certo a guardare e sembra non volersi accontentare di ritorsioni generiche. Così, a finire nel mirino delle autorità orientali potrebbe essere infine Apple, con un incremento dei dazi e una sempre più probabile stretta sulla regolamentazione dei servizi offerti dalla mela morsicata. Se fosse attuata, si tratterebbe di una mossa in grado di creare non poche difficoltà alla società con sede in Cupertino, visto che una parte importante del fatturato viene realizzata proprio in Cina.

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