Cassa integrazione e piano Colao: ecco cosa suggeriscono gli esperti

All’interno del piano Colao è presente anche una strategia di ripensamento della cassa integrazione, con la quale si punta a riqualificare i disoccupati che beneficiano dell’emolumento.

Cassa integrazione e piano Colao: ecco cosa suggeriscono gli esperti

La cassa integrazione è al centro dell’attenzione mediatica sin dalle prime fasi dell’epidemia dovuta al Coronavirus per via del massiccio ricorso allo strumento di welfare da parte di tante aziende costrette a chiudere o comunque a limitare fortemente la propria attività. Il lockdown e le misure di restrizione alla mobilità hanno infatti condizionato pesantemente l’economia del Paese negli ultimi mesi. All’interno di questo contesto, la task force degli esperti diretta da Vittorio Colao ha avanzato alcune specifiche proposte rispetto a tale tutela di welfare.

L’obiettivo resta quello di rilanciare l’economia permettendo all’Italia di uscire dalla crisi nel più breve tempo possibile. In questo senso, le proposte in arrivo dai tecnici suggeriscono di ripensare alcuni particolari meccanismi di funzionamento del sussidio garantito dall’Inps.

Secondo quanto previsto all’interno del Piano Colao, l’erogazione della Cig deve andare avanti di pari passo con la valorizzazione e la riqualificazione professionale dei percettori. Quest’ultima dovrebbe funzionare in particolare con un miglioramento delle competenze digitali, così da estendere l’uso delle nuove tecnologie a fasce di lavoratori che in precedenza ne risultavano distanti.

Cassa integrazione: incentivare le imprese all’assunzione

Allo stesso tempo, secondo quanto suggerito dalla task force è imprescindibile agevolare le imprese nell’assunzione riducendo il cuneo fiscale, soprattutto per quanto concerne i contratti a tempo indeterminato in favore di coloro che hanno effettuato un aggiornamento formativo. In questo senso, è importante agire anche per defiscalizzare le spese di aggiornamento dei lavoratori rimasti senza occupazione.

Infine, gli esperti propongono di incentivare i lavoratori alla crescita professionale fornendo un’adeguata struttura di formazione a distanza e facendo ricorso alle piattaforme digitali di e-learning. Diventerebbe così possibile anche abbattere i costi di frequenza dei percorsi formativi e di riqualificazione. Infine, per favorire il ricorso alla formazione a distanza, si suggerisce anche di finanziare l’acquisto di PC, tablet e di strumenti utili a sostenere l’apprendimento telematico.

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