La storia di Vera, nome di fantasia, arriva da Brescia ed è una testimonianza intensa di come esperienze passate possano tornare alla luce nei momenti più delicati della vita. La donna, 35 anni, racconta di aver affrontato durante il terzo parto una situazione di forte disagio fisico e psicologico che l’ha riportata ai tr@umi subiti nella sua infanzia.
La vicenda, riportata da Fanpage.it, offre uno spaccato sulla complessità del percorso di guarigione e sulla resilienza di chi ha vissuto esperienze difficili. Trasferitasi a Brescia per allontanarsi da un ambiente familiare segnato da dinamiche tossiche, Vera ha cercato di costruirsi una vita autonoma e serena. Ricorda i primi due parti come momenti di gioia, in cui sentiva di aver finalmente trovato un equilibrio e di aver lasciato alle spalle il dolore del passato.
Tuttavia, il terzo parto, avvenuto nel dicembre 2020, in piena pandemia, ha rappresentato un momento critico: Vera ha vissuto un’esperienza che l’ha profondamente turbata, facendole rivivere emozioni legate a eventi dolorosi della sua infanzia. Il racconto evidenzia come il disagio infantile possa emergere in contesti di estrema vulnerabilità. Vera descrive la propria infanzia come segnata da episodi di @buso, che hanno lasciato un’impronta indelebile sulla sua percezione del corpo e della fiducia negli altri.
La donna sottolinea come la violenza ostetrica vissuta durante il parto abbia scatenato ricordi di quegli anni, trasformando un momento che normalmente rappresenta gioia e accoglienza in un’occasione di turbamento interiore. Nonostante le difficoltà, Vera ha intrapreso un percorso di denuncia e di elaborazione personale. Ha segnalato le esperienze vissute, ma l’assenza di prove e testimoni ha limitato le possibilità di intervento delle autorità. La consapevolezza di questo limite l’ha portata a proteggere la propria identità, mantenendo anonimato nella narrazione pubblica e nei progetti editoriali. Sta attualmente lavorando a un libro che ripercorre la sua storia, senza rivelare nomi reali, in modo da tutelarsi e rispettare i vincoli legali legati alla narrazione di esperienze personali.