Venezia, tabaccaio preso a calci e pugni da un turista "perché la carta di credito non funzionava"

A Venezia, il titolare di una tabaccheria è stato colpito da un giovane turista sudamericano dopo che un pagamento con bancomat non era andato a buon fine. L’uomo è stato colpito con pugni e calci sul volto.

Venezia, tabaccaio preso a calci e pugni da un turista "perché la carta di credito non funzionava"

Una mattinata di lavoro si è trasformata in un incubo per un tabaccaio veneziano, colpito da un pestaggio da parte di un giovane turista di origine sudamericana, per un banale pagamento con bancomat non andato a buon fine. L’episodio, avvenuto davanti agli occhi della madre dell’uomo, ha lasciato il commerciante con il volto tumefatto e dolori alla schiena, tanto da richiedere cure ospedaliere e 20 giorni di prognosi.

L’episodio è iniziato nella mattinata di venerdì, quando tre ragazzi e una ragazza di origine sudamericana sono entrati nella piccola tabaccheria per acquistare una bibita e una sigaretta elettronica. Il pagamento con bancomat non è andato a buon fine. A quel punto, uno dei ragazzi ha preso la bottiglia e ha tentato di andarsene senza pagare. Invitato gentilmente dal titolare a riporre la bibita in frigo, il giovane l’ha lanciata dentro con atteggiamento sprezzante.

Sembrava che la discussione fosse finita lì, ma poco dopo il gruppo è tornato. Questa volta, uno dei ragazzi ha provato a pagare con la propria carta, ma anche in questo caso l’operazione è fallita. Improvvisamente, il giovane è diventato aggressivo: ha iniziato a colpire il tabaccaio con dei pugni, facendolo cadere a terra, per poi infierire con calci al volto e alla schiena.

Mia madre è uscita per tentare di proteggermi, ma quello non smetteva di colpirmi. A un certo punto ha minacciato anche lei”, ha raccontato l’uomo. Solo l’intervento di alcuni passanti ha evitato il peggio e messo in fuga il responsabile, che è scappato insieme agli amici.

L’episodio ha suscitato profonda indignazione e preoccupazione tra residenti e commercianti, molti dei quali denunciano da tempo un progressivo deterioramento della percezione di sicurezza, anche in aree tradizionalmente considerate tranquille e frequentate da turisti. Nei piccoli esercizi, dove il contatto diretto con la clientela è costante, il timore di episodi del genere è in crescita.

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