Ogni volta che si avvicina una grande festività, la cronaca riporta episodi di scuole nelle quali – per rispettare una minoranza etnica o religiosa – si decide di rinunciare alla celebrazione di ricorrenze tradizionali ed inoffensive come la Santa Pasqua o il Natale (non allestendo l’albero, il presepe o non celebrando la Santa Messa).
Negli ultimi giorni, sui media e sui social, ha acquistato una certa visibilità la decisione di un asilo milanese di NON celebrare la festa del Papà per non mettere in difficoltà i figli delle coppie gay/arcobaleno.
In particolare, l’episodio in questione è stato segnalato giorni fa da Riccardo De Corato, ex vicesindaco di Milano sotto la giunta Albertini e sotto quella Moratti, e prossimo capofila di Fratelli d’Italia-AN (la Meloni, insomma) alle prossime comunali milanesi del 2016. De Corato ha raccontato che l’episodio è avvenuto, in piena linea con le tendenze di un’amministrazione che ha introdotto i concetti di genitore 1 e genitore 2 nei documenti ufficiali, in un piccolo asilo del quartiere Isola.
Qui, delle maestre – di propria iniziativa – stanno pensando di non avviare tutte quelle piccole celebrazioni che, di solito, si mettono in piedi in occasione del 19 Marzo, festa del Papà: si parla di piccoli gesti come l’imparare una filastrocca, o scrivere e decorare una letterina d’auguri per il proprio papà. Le maestre in questione, infatti, vorrebbero evitare di far sentire a disagio i figli delle coppie gay con 2 papà o due mamme: risultato di una pur legittima premura, spiega De Corato, sarebbe quello di una discriminazione, all’inverso, verso chi – bambini e bambine – ha la colpa (se così si può dire) di avere una famiglia tradizionale con un papà e una mamma di sessi diversi.
Il Comune, nella figura dell’assessorato alla famiglia, ha spiegato che si è trattata di un’iniziativa individuale delle maestre di dato asilo ma De Corato non ci sta ed ha annunciato l’intenzione di presentare un’interrogazione, in consiglio comunale, per ottenere delucidazioni sulla questione e sull’atteggiamento del comune a tal proposito visto che l’asilo coinvolto da quest’episodio è pur sempre un asilo comunale. La preoccupazione del leader della destra milanese è che, lasciando libero arbitrio ai vari insegnanti, alla fine regni il caos e l’ideale di famiglia tradizionale venga progressivamente demonizzato e cancellato…