La notte di Halloween in un tragico incidente stradale ha perso la vita Giulia Zandarin, di 18 anni, fidanzata di Alberto. Alberto, che è stato portato in coma all’ospedale, è il figlio di Franco Antonello ed il fratello di Andrea, ragazzo autistico la cui storia ha ispirato il film di Gabriele Salvatores “Tutto il mio folle amore”, ora nelle sale.
I due fidanzati, che convivevano da qualche mese, stavano tornando da una serata in discoteca ma la loro auto è uscita di strada – per cause in corso di accertamento – andandosi a schiantare contro un albero e finendo ribaltata in un fossato.
Ricoverato in gravi condizioni il ragazzo, oggi è stato risvegliato dal coma farmacologico ma il suo è stato un risveglio molto agitato, ha subito gridato il nome della sua ragazza e ha chiesto insistentemente come stesse.
Nessuno, in un momento così delicato, gli ha detto la verità, ma i medici si sono visti costretti a sedarlo per evitare nuove problematiche al suo delicato stato di salute. Un dramma, che coinvolge due famiglie e un’intera comunità che domani mattina darà il suo ultimo saluto a Giulia.
Intanto, proseguono le indagini per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente: il pm della procura di Venezia, Fabrizio Celenza, è prossimo a conferire un incarico ai periti tecnici per chiarire le cause dell’impatto ed Alberto è ufficialmente inserito nel registro degli indagati per omicidio stradale.
Dai racconti degli amici e parenti, la giovane coppia pare fosse insieme praticamente “da sempre”: molto affiatati, si sostenevano l’un l’altra e questo loro forte affiatamento aveva coinvolto anche le rispettive famiglie per le quali ora sarà tutto molto difficile.
Il padre di Alberto, quello “fortunato” tra i due padri perché il suo ragazzone è ancora in vita, dopo anni di sacrifici volti a provare a migliorare la vita del suo primogenito autistico, dovrà affrontare ora nuove difficoltà perché , come immaginabile, il recupero psico-fisico del figlio Alberto non sarà semplice, soprattutto quando scoprirà che la sua Giulia non c’è più.