Dopo l’omicidio di Pamela, diciottenne brutalmente uccisa nel maceratese, la città di Macerata oggi vive altre ore di panico: un folle spara da un’alfa nera contro gente di colore.
Tensione palpabile che ha tutto il sapore di una vendetta. Vari punti di contatto con quanto successo alla ragazza.
Pertanto, una delle ipotesi al vaglio delle forze dell’ordine è che si sia di fronte a una “vendetta” nei confronti della comunità nigeriana. Di nazionalità nigeriana è infatti l’uomo accusato di aver ucciso Pamela, e di averne smembrato il corpo.
Ferite ben sei persone di colore in diverse vie del centro città e, poi, la folle corsa dell’auto da cui sono partiti i colpi si sarebbe arrestata non distante dalla caserma dei carabinieri.
Raggiunto al telefono, il sindaco della città ha ribadito lo stato di allerta e l’invito a restare in zone chiuse e sicure, nella speranza di catturare quanto prima l’artefice di questo folle gesto.
Gli uomini e le donne colpiti sono tutti ricoverati. Il più grave ha una ferita all’addome, però è cosciente. Gli altri sono meno gravi e comunque già fortunatamente dichiarati fuori pericolo.
Mentre si susseguono le concitate notizie, di una storia tutta in evoluzione, pare sia stato fermato un uomo che aveva in macchina una pistola con sé e, quindi, pare sia cessato l’allarme più elevato, benché la città sia ancora sotto allerta con decine di posti di blocco di carabinieri e polizia.
Pare che l’uomo sia un italiano, vicino agli ambienti di estrema destra. È sceso dall’auto con una bandiera dell’Italia legata intorno al collo, è salito sui gradini del Monumento ai caduti, e ha urlato qualche parola delirante. All’arrivo delle forze dell’ordine non ha opposto resistenza.
Una mattina da far west che fortunatamente pare non aver portato morte. La morte della civiltà c’è stata, però, di sicuro.