"Sottratti 500 mila euro dal conto di un correntista": indagate due dipendenti delle Poste

La vicenda si è consumata a Corropoli, un piccolo centro in provincia di Teramo, dove due dipendenti delle Poste Italiane sono finite al centro di un’inchiesta condotta dalla Polizia di Stato.

"Sottratti 500 mila euro dal conto di un correntista": indagate due dipendenti delle Poste

 CORROPOLI (TE) Avrebbero sottratto, in modo sistematico e per anni, oltre mezzo milione di euro dai risparmi di un ignaro correntista: due dipendenti dell’ufficio postale di Corropoli sono ora indagate per una lunga serie di reati, tra cui truffa, peculato, sostituzione di persona e ricettazione. L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Laura Colica, ha raggiunto una svolta con la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, atto che prelude alla possibile richiesta di rinvio a giudizio.

Come misura precauzionale, le due dipendenti sono state trasferite in un altro ufficio. Le indagini avviate in seguito alla denuncia sporta alla Polizia Postale di Teramo mirano a far luce su una serie di ammachi sospetti, operazioni anomale e illecite movimentazioni di denaro poste in essere ai danni di un cliente, che si è accorto solo nel novembre scorso di essere stato “ripulito” a sua insaputa. Secondo quanto ricostruito finora, tra il 2017 e il 2024, l’uomo avrebbe perso oltre 500 mila euro, prelevati senza il suo consenso da conti e libretti postali, alcuni dei quali cointestati alla madre.

In particolare, le somme sottratte riguarderebbero anche interessi maturati su un libretto postale, l’estinzione indebita di buoni fruttiferi e addirittura la conversione di una polizza vita intestata a un familiare deceduto, il cui valore sarebbe stato liquidato e utilizzato all’insaputa del beneficiario legittimo. L’allarme è scattato quando il correntista è stato convocato dall’Ufficio antifrode e sicurezza di Poste Italiane per chiarimenti su alcune operazioni sospette, tra cui proprio la mancata riscossione di una polizza vita legata al decesso del padre. Secondo quanto riferito dall’uomo alla Polizia Postale, la polizza in realtà era già stata incassata e trasformata in altro prodotto finanziario, a sua insaputa.

Lo stesso vale per trasferimenti mai eseguiti da un libretto cointestato a uno personale e per prelievi in contanti che il cliente sostiene di non aver mai autorizzato né effettuato. Le attenzioni investigative si concentrano in particolare su una delle due dipendenti, che sarebbe la principale artefice delle operazioni illecite, avendo gestito estinzioni, rimborsi e incassi sospetti di buoni fruttiferi per importi rilevanti. La posizione della seconda indagata, invece, sarebbe più marginale, legata a movimentazioni di importo inferiore, ma comunque oggetto di verifica.

Il denunciante, che inizialmente si era rivolto alla Polizia contro ignoti, ha successivamente disconosciuto tutte le operazioni sospette, dichiarandosi vittima di una complessa frode e di sostituzione di persona, arrivando a contestare anche l’apertura di un nuovo libretto a suo nome, effettuata secondo l’accusa a sua insaputa.

Restano da chiarire ulteriori aspetti, tra cui l’eventuale uso illecito delle credenziali di accesso informatiche: gli investigatori stanno infatti accertando se una delle due dipendenti abbia utilizzato la postazione o la password della collega per aggirare i sistemi di controllo e coprire le tracce delle operazioni. L’inchiesta prosegue ora verso la fase dibattimentale, dove si dovrà accertare la responsabilità delle due indagate e l’esatta entità del danno economico arrecato.

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