Un match che nessuno si aspettava, ma che ha fatto sognare il mondo: Jannik Sinner, il numero uno del tennis globale, ha “sfidato” Papa Leone XIV in un incontro che non si è giocato con racchette e palline, ma con battute, sorrisi e un’intesa straordinaria! Questa mattina, nell’auletta dell’Aula Paolo VI, il campione altoatesino, accompagnato dai genitori Hanspeter e Siglinde e dal presidente della FITP Angelo Binaghi, ha vissuto un momento storico, accolto da un Pontefice che non ha mai nascosto la sua passione sfrenata per il tennis.
E il risultato? Un “game, set, match” di emozioni e messaggi di pace che sta già facendo il giro del pianeta! Impegnato negli Internazionali di Roma, dove si è guadagnato i quarti di finale al Foro Italico, Sinner si è presentato al cospetto del Papa con l’umiltà che lo contraddistingue. “Molto onorato”, ha dichiarato il giovane di San Candido, mentre porgeva a Leone XIV una copia della sua iconica racchetta bianca e nera.
Il Papa, con il suo leggendario sense of humor, non si è tirato indietro: “La pallina, eccola. Se vuole giocare un ascendente, vuole giocare un po’?”. E quando Sinner ha risposto con un sorriso, “Ma qua rompiamo qualcosa! Meglio di no”, l’auletta è esplosa in risate. “A Wimbledon mi lascerebbero giocare”, ha aggiunto il Pontefice, strappando un altro applauso. Un siparietto che ha trasformato l’udienza in un momento di leggerezza e complicità.
Ma non è stato solo un incontro di battute. Papa Leone XIV, grande appassionato di tennis, si è dimostrato incredibilmente informato sugli Internazionali di Roma. “A Roma come si vede?”, ha chiesto a Sinner, che ha risposto con la sua consueta calma: “Ora siamo in gioco. A inizio torneo era un po’ difficile, ora con tre partite abbiamo preso un po’ di ritmo”. “Coraggio!”, lo ha incitato il Papa, mostrando un tifo degno di un ultrà del Foro Italico.
Ha persino chiesto ai genitori di Sinner, presenti all’incontro, quale lingua parlino in casa – italiano o tedesco – un dettaglio che rivela la curiosità e l’empatia del Pontefice. L’incontro non è stato solo un momento di sport e allegria. Angelo Binaghi, presidente della FITP, ha consegnato al Papa una tessera onoraria della Federazione, un gesto che ha commosso Leone XIV. “Abbiamo trovato un Papa tennista vero, appassionato, praticante e informato”, ha dichiarato Binaghi ai media vaticani. Il presidente ha sottolineato come il Pontefice abbia lodato Sinner e gli altri tennisti italiani per il loro esempio fuori dal campo: “Con la loro semplicità, il rispetto per l’avversario, trasmettono un messaggio di solidarietà, inclusione e amicizia. Sono autentici portatori di pace”.
Curiosa la coincidenza: appena due giorni fa, durante un’udienza con i giornalisti, una reporter aveva proposto al Papa una partita di tennis benefica, promettendo di portare Andre Agassi. La risposta di Leone XIV? “Buona idea, purché non porti Sinner!”. Una battuta che oggi, alla luce di questo incontro, assume un sapore ancora più divertente e profetico.Questo “match” tra Sinner e Papa Leone XIV non si è giocato su un campo da tennis, ma ha segnato un punto importante: il dialogo tra sport e fede può unire, ispirare e portare speranza. E chissà, magari un giorno vedremo il Papa con una racchetta in mano, pronto a sfidare il campione altoatesino. Per ora, il trofeo va all’umanità e alla gioia di un incontro che rimarrà nella storia.