Un Pontefice ironico e appassionato di sport ha conquistato i riflettori oggi in Vaticano. Papa Leone XIV, al termine del suo primo incontro ufficiale con la stampa nell’Aula Paolo VI, ha regalato un momento di leggerezza che ha fatto il giro del mondo. Durante il dialogo con i giornalisti, incentrato su temi come la libertà di espressione e il ruolo dei media, una cronista ha colto l’occasione per stuzzicare il Santo Padre sulla sua nota passione per il tennis, proponendo una partita di beneficenza a favore delle pontificie opere missionarie.
“Certo, va bene”, ha risposto il Pontefice con un sorriso, mostrando apertura e spirito collaborativo. Ma quando la giornalista ha rilanciato scherzosamente, “Io porto Agassi”, Papa Leone XIV ha stupito tutti con una battuta: “Basta che non porti Sinner”. La replica, accolta da risate e applausi, gioca su un doppio senso: Jannik Sinner non è solo il numero uno del ranking ATP, ma il suo cognome, in inglese, significa “peccatore”.
Un’uscita che evidenzia non solo l’umorismo del nuovo Papa, ma anche la sua conoscenza del panorama tennistico contemporaneo, un dettaglio che lo rende ancora più vicino al pubblico. Appassionato di tennis fin da giovane, Papa Leone XIV – al secolo Robert Francis Prevost – ha raccontato in passato di considerarsi un “dilettante di tutto rispetto”, pur ammettendo di non aver avuto molte occasioni per giocare negli ultimi anni. “Gioco, ma non bene”, ha aggiunto con umiltà durante l’incontro, lasciando intravedere un lato umano e accessibile che sta già conquistando i fedeli.
La battuta non è passata inosservata, soprattutto perché arriva in un momento in cui il tennis italiano vive un’epoca d’oro, con Sinner protagonista assoluto. Proprio oggi, il campione altoatesino era impegnato agli Internazionali d’Italia a Roma, dove ha battuto l’olandese Jesper De Jong con un 6-4, 6-3, accedendo agli ottavi di finale.
Interpellato a fine partita sulla possibilità di giocare con il Papa, Sinner ha risposto con un misto di imbarazzo e ironia: “Giocare col Papa? Perché mi dovete mettere in difficoltà…”. Ha poi aggiunto, con una risata: “Ho saputo che ha giocato da piccolino e per noi tennisti è una bella cosa sapere che al Papa piaccia il nostro sport, per il futuro si vedrà, vediamo…”. L’episodio non è solo un siparietto divertente, ma un segnale del legame tra sport e spiritualità che Papa Leone XIV sembra voler coltivare. Il tennis, con i suoi valori di lealtà e perseveranza, potrebbe diventare un ponte per avvicinare i giovani alla Chiesa, un tema che il Pontefice potrebbe esplorare nel suo pontificato. Intanto, il campo da tennis nascosto tra le mura vaticane potrebbe presto ospitare un match davvero unico: magari non con Sinner, ma con lo spirito di un Papa che sa unire fede, sport e ironia.