Sicurezza in allarme a Cantù: la politica chiede l’esercito nelle strade

A Cantù, in provincia di Como, dopo diversi episodi di violenza, la politica chiede l’intervento dell’esercito nelle strade per garantire maggiore sicurezza ai cittadini.

Sicurezza in allarme a Cantù: la politica chiede l’esercito nelle strade

Negli ultimi mesi la città di Cantù, in provincia di Como, si è ritrovata al centro delle cronache per una serie di gravi episodi di crimin@lità che hanno scosso la tranquilla quotidianità dei cittadini. r@pine, liti tra bande giovanili e @ggressioni hanno acceso un dibattito nazionale sulla sicurezza e sulla necessità di nuove strategie per il controllo del territorio.

Il caso più emblematico ha riguardato una tentata rapina e un @ccoltellamento ai danni di un adolescente avvenuti di recente nel parco di via Colombo; a breve distanza, un’intera famiglia è stata vittim@ di rapin@ sotto la minacci@ di coltello in via Dante. Questi fatti, riportati ampiamente dalla stampa locale e nazionale, hanno generato un forte senso di insicurezza tra la popolazione, che chiede con insistenza risposte efficaci e visibili.

In questo clima si inserisce la proposta di Nicola Molteni, sottosegretario al Ministero dell’Interno e figura di spicco della Lega, che ha avanzato la richiesta formale di impiego dell’esercito nelle strade di Cantù. L’idea è quella di estendere l’operazioneStrade Sicure”, già attiva in diverse aree urbane italiane e anche nel capoluogo Como, rafforzando la percezione di sicurezza dei residenti e fornendo un deterrente concreto contro microcriminalità e violenz@ organizzata.​

Non possiamo più tollerare che le nostre città diventino nuove banlieue francesi; nessuna tolleranza verso le baby gang, maranza e stranieri violenti che minacci@no la convivenza civile”, ha dichiarato Molteni alla stampa locale. Il politico leghista ha inoltre assicurato che la richiesta è già stata posta all’attenzione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, all’interno del quale verrà discussa insieme alle autorità competenti di Prefettura, Questura e Comune.​

Intanto la presenza dei militari impiegati nell’ambito di “Strade Sicure” in provincia di Como risulta raddoppiata rispetto all’anno scorso, segno che la tematica è molto sentita non solo a Cantù ma in tutto il territorio lariano. Diverse associazioni di commercianti e cittadini hanno espresso sostegno all’iniziativa, mentre non sono mancate voci critiche che chiedono un bilanciamento tra sicurezza e vivibilità urbana, temendo che la militarizzazione possa alimentare timori, stigma sociale e inasprimento dei controlli, specialmente nei confronti dei giovani e delle minoranze etniche.

Il dibattito resta quindi aperto, con la politica chiamata a trovare una soluzione efficace, condivisa e rispettosa dei diritti fondamentali. L’arrivo definitivo dell’esercito in città non è ancora stato confermato, ma la pressione sulla politica locale e nazionale è destinata a crescere nei prossimi mesi.

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