Stamattina presto, 29 dicembre 2025, ha preso avvio lo sgombero di alloggi popolari occupati abusivamente in via Ricciarelli, nel cuore del quartiere San Siro. Alessandro De Chirico, attivo sui social come @ale_dechi, ha documentato l’evento in un post su Threads: “Sono stato avvisato da alcuni cittadini che stamattina di buon’ora è iniziata un’operazione di sgombero di alloggi occupati in via Ricciarelli. Recatomi sul posto, ho ringraziato le Forze dell’Ordine presenti e i vari operatori coinvolti (ALER, AMSA, etc). Diverse persone straniere fermate e accompagnate in Questura per accertamenti. Buon anno San Siro!“
L’intervento ha coinvolto polizia, carabinieri, Aler e Amsa, con identificazioni e accompagnamenti in Questura per verificare la posizione degli occupanti. Via Ricciarelli è da tempo teatro di degrado: spaccio, abusivismo e tensioni tra inquilini regolari e occupanti irregolari. Solo in ottobre, un maxi–blitz con 300 agenti aveva sgomberato cinque alloggi Aler tra via Ricciarelli 22 e piazza Selinunte 6, identificando decine di persone e installando videosorveglianza potenziata. Queste operazioni rientrano in un piano regionale da milioni di euro per riconquistare legalità nelle periferie. Il post ha ricevuto consensi da chi vede negli sgomberi una boccata d’ossigeno per il quartiere.
Commenti come “Era ora che si facesse un po’ di legalità” o “Grazie per aver reso San Siro più sicuro” riflettono il malcontento di inquilini regolari, stanchi di convivere con abusivismo e criminalità. L’assessore regionale Paolo Franco, in occasioni analoghe, ha definito questi blitz “un segnale concreto” contro chi salta le graduatorie per l’edilizia popolare, tutelando chi attende da anni un alloggio.
La presenza di De Chirico sul posto rafforza questa narrazione: un politico vicino ai cittadini, che ringrazia le forze dell’ordine e celebra il “Buon anno” come rinascita del quartiere. La maggior parte delle risposte, però, è stata durissima. Utenti accusano De Chirico di “sciacallaggio” e “trionfalismo disumano”, lamentando che famiglie – spesso straniere e vulnerabili – finiscano in strada in pieno inverno festivo.
Frasi come “Vergognoso gioire per gente senza tetto a Natale” o “Prima date soluzioni, poi sgomberate” evidenziano il divario tra sicurezza e umanità. Critici puntano il dito su un’operazione senza preavviso né alternative abitative, evocando valori cristiani traditi dal “Buon anno” ironico. San Siro non è un caso isolato. Pochi giorni fa, sgomberi in via Quarti hanno lasciato famiglie senza luce e gas, con madri e bambini in emergenza accolti da suore o tende. Secondo il terzo settore, migliaia di alloggi Aler restano sfitti mentre le graduatorie si allungano, spingendo italiani e stranieri all’occupazione per necessità. Sindacati inquilini denunciano un circolo vizioso: sgomberi senza politiche abitative portano a nuove occupazioni e allacci abusivi.