Le ricerche di Mariia Buhaiova, una ragazza ucraina di 18 anni, sono in corso senza sosta nella zona di Carovigno, in provincia di Brindisi, dove la giovane stava completando uno stage all’interno di una struttura ricettiva. La sua sparizione risale al 4 luglio, due giorni prima della conclusione prevista del suo periodo di formazione, che si sarebbe dovuto chiudere il 6 luglio.
Da allora, di lei non si hanno più notizie. A denunciare la sua assenza sono stati i responsabili del villaggio turistico in cui Mariia lavorava. Allertati dal fatto che non si era presentata per svolgere le sue mansioni, hanno immediatamente contattato le forze dell’ordine. I carabinieri, giunti sul posto, hanno svolto i primi rilievi nella sua stanza, trovando alcuni oggetti personali fondamentali per ricostruire gli ultimi momenti della ragazza.
Tra questi, il suo passaporto, il cellulare e un bigliettino con scritti alcuni numeri di telefono, attualmente sotto analisi da parte degli investigatori. La dinamica dell’allontanamento è stata parzialmente ricostruita grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nei pressi della struttura.
Nei fotogrammi acquisiti, si vede Mariia che lascia il villaggio da sola e si dirige lungo un sentiero che costeggia la complanare della Strada Statale 379, non lontano dalla riserva naturale di Torre Guaceto. Questo dettaglio ha indirizzato le ricerche in una zona piuttosto vasta, che include anche tratti del litorale e delle aree interne nei pressi della statale. Le ricerche, coordinate dalla prefettura di Brindisi, sono entrate in una fase operativa più intensa a partire da lunedì 7 luglio.
È stato allestito un centro di coordinamento fisso nelle vicinanze della zona dove è stata vista Mariia per l’ultima volta. Sul campo sono impiegati un elicottero, unità cinofile e pattuglie di terra. Attiva anche la Polfer, che sta eseguendo verifiche lungo i binari della stazione ferroviaria di Carovigno, per escludere un eventuale allontanamento attraverso i mezzi pubblici.
Mariia, secondo quanto riportato dai responsabili della struttura, non aveva manifestato segnali particolari di disagio o intenzioni di andarsene. Tuttavia, la presenza di quel bigliettino e l’assenza volontaria di documenti e telefono fanno pensare a una scelta consapevole, o perlomeno pianificata, anche se restano molte domande senza risposta. La comunità locale, i colleghi e i conoscenti della ragazza sono scossi da quanto accaduto, mentre cresce l’attesa di sviluppi concreti nelle prossime ore. Le autorità, nel frattempo, invitano chiunque abbia visto la ragazza o abbia notizie utili a farsi avanti.