San Severino: la suora mamma aveva subito violenza in Africa

La storia della suora che ha avuto un bambino domenica sera è piena di sofferenze: la religiosa è stata violentata in Africa, e quando è arrivata nel convento nessuno sapeva della sua gravidanza. Le suore l'hanno protetta.

San Severino: la suora mamma aveva subito violenza in Africa

La suora che ha avuto il bambino qualche giorno fa sta tentando di mettere ordine nella sua vita dopo l’incredibile evento del parto. La donna, che fa parte  del convento delle Sorelle missionarie dell’Amore di Cristo di San Severino, ha detto con dolcezza ma con fermezza: “Non l’ho detto perché avevo paura, ora però voglio tenere il mio bambino”. 

La neomamma, che a quanto pare ancora non ha preso neanche i voti, è originaria del Burundi e non della Bolivia come invece era stato detto in paese. Una suora intervistata dice: “E’ arrivata da noi a maggio dal Burundi per imparare l’italiano, non aveva ancora deciso il suo cammino, era all’inizio di un percorso, ma non è ancora una suora come molti affermano. Quando è entrata nel nostro convento era già in stato interessante, ma lei non ce l’ha detto subito e noi abbiamo rispettato il suo segreto”3.

La storia della religiosa africana è dolorosa e piena di sofferenza: 35 anni, nata in Burundu, era arrivata a San Severino lo scorso maggio. La donna era stata accolta nel convento con affetto e benevolenza, ma quando era arrivata portava in grembo il frutto di una violenza, di cui sentiva il peso ma che non riusciva a confessare. La religiosa è stata accompagnata in ospedale dalle consorelle, e quando è arrivata al pronto soccorso i merdici hanno capito subito che si trattava di doglie di parto. Alle 21 di domenica la donna ha dato alla luce un bel maschietto di tre chili e 600 grammi, e la sua reazione di tenere il bambino  è stata istintiva.

Il bambino, secondo chi l’ha visto, è bellissimo, e la donna è stata dimessa venerdì, mentre il piccolo è sotto osservazione per qualche piccolo problema respiratorio. Al momento la religiosa è tornata al convento ma le consorelle non l’hanno lasciata sola, e sono sempre con lei in qualsiasi momento. Un patto di comunione e solidarietà che ha mostrato protezione e solidità. La neomamma farà il genitore e non prenderà i voti.

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