Ancora una volta nella capitale, dopo l’episodio dei giorni scorsi, è una giornata di sangue. Il delitto si è svolto nella periferia estrema di Roma, nel quartiere Prenestino dove a quanto sembra un uomo di 51 anni italiano avrebbe ucciso con un coltello ferendolo a morte al cuore un rumeno proprio nel palazzo dove entrambi abitavano.
Stando alle prime ricostruzioni dei carabinieri giunti sul posto, la tragica lite sembra essere nata per l’ennesimo diverbio condominiale. L’uomo ferito è stato trasportato di urgenza al PTV di Tor Vergata ma la corsa in ospedale è stata del tutto inutile.
I vicini sono accorsi immediatamente sul luogo dell’incidente e hanno subito notato la gravità di quello che era successo. Per i due non era la prima lite e, anche stavolta come sempre, in realtà il motivo è stato banale. La vittima e l’assassino hanno dapprima iniziato ad urlare e spintonarsi vicino alla tromba delle scale e, nella colluttazione, è spuntata fuori una lama di coltello che a quanto sembra ha trafitto la vittima centrando direttamente il cuore.
L’episodio è avvenuto intorno alle 22.30 e sul posto, dopo pochi minuti, sono giunte volanti e un’autoambulanza che ha tentato una disperata corsa verso l’ospedale più vicino. La vittima è deceduta appena arrivata all’ospedale, mentre l’assassino è al momento in stato di fermo, mentre aspetta la convalida dell’arresto da parte del Gip.
Roma è una grande metropoli e molto spesso lo stress quotidiano, la povertà in cui versano alcune zone della città, portano all’esasperazione i cittadini stessi che ultimamente sembrano decisamente essere propensi ad una giustizia fai-da-te.
Per una banale lite un uomo è morto e ben due famiglie sono state distrutte. Probabilmente, se i cittadini si sentissero meno abbandonati dalle Istituzioni questi episodi non accadrebbero, anche se alla follia umana non è quasi mai possibile dare una spiegazione razionale.