Roma, sfregiato il monumento a Giacomo Matteotti: caccia ai vandali, indignazione della politica

Un gesto vigliacco ha colpito uno dei simboli più rappresentativi della democrazia italiana, suscitando sdegno e preoccupazione. Le forze dell’ordine hanno avviato le indagini per identificare i responsabili del danneggiamento.

Roma, sfregiato il monumento a Giacomo Matteotti: caccia ai vandali, indignazione della politica

Ancora una volta Roma si sveglia con un gesto che ferisce la memoria storica del Paese: il monumento dedicato a Giacomo Matteotti, situato lungo il lungotevere Arnaldo da Brescia, è stato danneggiato nella notte tra domenica e lunedì. Alcuni passanti, notando una delle lapidi infrante, hanno allertato le forze dell’ordine. I carabinieri sono intervenuti rapidamente per eseguire un sopralluogo e avviare le indagini.

Secondo una prima ricostruzione, la lastra di marmo con il nome del deputato socialista ucciso dai fascisti il 10 giugno 1924 sarebbe stata colpita con calci o con un oggetto contundente. Gli investigatori stanno ora analizzando le immagini delle telecamere presenti in zona per cercare di identificare i responsabili. Al momento non si esclude alcuna pista, compresa quella politica, ma gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sul movente. Il monumento in onore di Matteotti non è nuovo a episodi di incuria e vandalismi.

Lo scorso anno un senzatetto aveva montato una tenda proprio nell’area verde adiacente, rimanendo lì per diverse settimane. L’ennesimo danneggiamento ha sollevato una nuova ondata di indignazione, non solo tra i cittadini ma anche nel mondo politico e istituzionale. Il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani ha espresso la sua indignazione via social, definendo il gestograve” e un “attacco alla memoria” di chi ha dato la vita per la libertà. Un messaggio chiaro che richiama al rispetto delle figure fondanti della democrazia italiana.

Non meno dura la reazione del deputato del Partito Democratico Roberto Morassut, che ha parlato di “ennesimo sfregio” contro uno dei padri della Repubblica, chiedendo una presa di posizione netta da parte del Governo. Più diretto Carlo Calenda, leader del partito centrista Azione, che ha definito l’episodio “una vigliaccata fascista” e ha annunciato una manifestazione simbolica presso il monumento, alla presenza del consigliere regionale Alessio D’Amato e di altri esponenti del partito. 

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha definito il gesto “vigliacco e inaccettabile”, sottolineando come la città si opponga con fermezza a ogni tentativo di oltraggiare la memoria antifascista. Ha inoltre annunciato l’immediato restauro della lapide danneggiata e ha espresso fiducia nell’operato delle forze dell’ordine.

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