Roma, donna picchiata da un nigeriano mentre legge un libro di Giorgia Meloni

La donna, madre di famiglia, è stata insultata e picchiata alla stazione Termini di Roma mentre aspettava la metropolitana. L'energumeno le ha urlato: "Italiana di merda".

Roma, donna picchiata da un nigeriano mentre legge un libro di Giorgia Meloni

Legge un libro mentre aspetta la metropolitana e viene aggredita da un nigeriano che la colpisce a pugni in viso, sulla testa e dietro la nuca, urlando “italiana di merda”. È accaduto a Roma a una donna che, alla stazione Termini, se ne stava tranquillamente seduta su una banchina, in attesa di prendere il treno, a leggere il libro Mafia nigeriana, scritto da Giorgia Meloni e Alessandro Meluzzi.

Tutto è successo in un attimo. E a raccontarlo è stata la vittima stessa: “A un tratto, non riesco ancora a capacitarmi perché è successo tutto velocemente, sono stata assalita da un uomo di colore, che dopo avermi strappato violentemente dalle mani il libro, ha iniziato a insultarmi”. L’aggressore, fermato poco dopo dalla polizia, è stato rilasciato dopo appena due ore.

Sulla vicenda è intervenuta anche Giorgia Meloni che, venuta a conoscenza della notizia, ha commentato sul suo profilo Facebook: “Sconcertante! Botte, insulti, minacce: così un nigeriano ha pestato una donna italiana in metropolitana a Roma perché “colpevole” di leggere il libro che ho realizzato. Assurdo che il delinquente sia stato subito rilasciato”.

Quella subita dalla donna è stata una violenza gratuita e senza alcun senso. Un moto di rabbia tribale e incontrollato. Forse motivato dall’irritazione dell’uomo che, dopo aver visto il titolo del libro o il nome dell’autrice (mal vista dagli immigrati), prima ha strappato il volume dalle mani della donna, poi ha cominciato a insultarla e picchiarla, fino a che una guardia giurata non è intervenuta per fermarlo.

Portata in ospedale, alla donna sono stati riscontrati un lieve trauma facciale, un lieve trauma cerebrale, e varie ecchimosi. L’avvocato della donna, Marco Valerio Verni, lo stesso che ha difeso Pamela Mastropietro – la ragazza massacrata a Macerata – sta valutando se chiedere l’aggravante dell’aggressione a sfondo razziale. “È prevista dal Codice Penale e deve valere per tutti”, ha detto il legale. Buonisti permettendo.

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