Roberto Saviano invita a non strumentalizzare contro i migranti la morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega

Il commento dello scrittore Saviano appare in un post su Facebook, ove invita a riflettere e a non strumentalizzare l'accaduto: quando la camorra uccide, non è pensabile incolpare tutti i campani".

Roberto Saviano invita a non strumentalizzare contro i migranti la morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega

La morte di un Carabiniere in servizio non può essere usata come orrido strumento politico contro i migranti”: sono le parole postate sul profilo Facebook da Roberto Saviano che ha commentato le reazioni all’assassinio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso questa notte con 8 coltellate a Roma, forse da un nordafricano. 

“La sua morte è già territorio saccheggiato dalla peggiore propaganda”, ha scritto Saviano riferendosi ai commenti che già spopolano nel web e, affondando la penna su una piaga più profonda, afferma: “Delinquenti politici che, per allontanare da sé i sospetti sui crimini commessi, non esitano a usare i più deboli tra voi, e i più esasperati (…), per alimentare sentimenti razzisti che non hanno ragione di esistere”. Poi la riflessione: quando la camorra uccide, non sono tutti i campani ad aver ucciso. 

Non è semplice“, afferma lo scrittore Roberto Saviano invitando a comprendere la vera situazione criminale italiana e a difendere il sacrificio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega caduto mentre compiva il suo dovere. 

La riflessione sui fatti

Mario Cerciello Rega, 35 anni appena compiuti, si era sposato da poco, questa notte è stato ucciso in via Pietro Cossa, a Roma, nel quartiere Prati. Secondo le prime informazioni, pare sia stato colpito da un uomo, forse nordafricano. Con l’assassino c’era un secondo uomo: i due sospettati sono stati portati in caserma.

L’operazione in cui il carabiniere ha perso la vita era apparentemente semplice, spiega Saviano nel post su Facebook. Due balordi prima hanno rubato la borsa a una ragazza, poi si son fatti vivi per chiedere il riscatto. Con appena 100 euro la giovane poteva riavere la borsa, i documenti e le chiavi. Tutto si sarebbe risolto in un appuntamento al quale, invece della ragazza che ha denunciato il fatto, si sono presentati i carabinieri.

Se Mario Cerciello Rega è stato colpito da 8 coltellate, riflette Saviano, significa che con la sua squadra non era arrivato con le pistole spianate e nemmeno con violenza, ma sicuramente con la prudenza insita nel diritto. Volevano verificare le intenzioni e, forse, anche risolvere il tutto parlandone. Mario Cerciello Rega si è comportato con onore, da carabiniere pronto a dare anche la vita. 

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