In due giorni sono sbarcati quasi 80 persone in provincia di Lecce, con mezzi di fortuna. Sembra aprirsi una seconda rotta per i disperati che ogni giorno cercano un approdo in Europa. Dopo la solita rotta proveniste dalle coste dell’Africa, si riapre anche quella balcanica e le coste pugliesi diventano l’approdo naturale.
In due giorni sono sbarcate ottanta persone in due momenti successivi. Il primo approdo è avvenuto a Santa Maria di Leuca il 18 di ottobre con 47 persone a bordo di una barca con cabina. Il 17 ottobre erano arrivati 34 curdi-iracheni su una barca a vela.
A bordo tantissimi bambini, tutti accompagnati. Le due imbarcazioni sono state assistite ed accolte dalla Guardia Costiera salentina nelle acque a largo di Otranto. Le imbarcazioni sono state accompagnate in porto, dove tutti i migranti sono stati assistiti e curati. Le condizioni generali aerano buone, tranne qualche caso di ipotermia o disidratazione. Erano pronti ad accoglierli i medici USMAF e i volontari della CRI.
Tutte le persone arrivate sono state condotte in apposite strutture di accoglienza. Le forze dell’ordine stanno vagliando, in queste ore, la posizione di alcuni arrivati ritenuti i probabili scafisti. Tutti i migranti sbarcati sono migranti provenienti dal Medio Oriente e, soprattutto, da Pakistan, Iran, Iraq, India, Bangladesh e Afghanistan. Molti di loro sono di etnia curda.
È evidente che la situazione bellica che vede come protagonista la Turchia di Erdogan (fresca firmataria di una tregua) può divenire il volano per un nuovo esodo di massa. Gli sbarchi in Puglia non sono mai terminati dagli anni ’90, quando vi fu uno sbarco massivo dall’Albania. Ogni notte, ancora oggi, arrivano diversi barchini sia di contrabbandieri, ma anche con migranti.