Momenti di grande tensione, ma anche di straordinaria solidarietà, si sono vissuti sabato 19 luglio 2025 a Recoaro Terme, nel Vicentino, quando un pulmino che trasportava giovani con disabilità dello spettro autistico è uscito di strada, terminando la corsa nel torrente Agno.
L’incidente avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, ma grazie all’intervento tempestivo dell’assessora ai servizi sociali e alla protezione civile, Ilaria Sbalchiero, e di altri soccorritori, è stato possibile evitare il peggio. Sbalchiero, che di professione è infermiera, si trovava per caso nei pressi del luogo dell’accaduto.
Notando un gruppo di persone radunate sull’argine del torrente, ha intuito immediatamente che qualcosa non andava. Avvicinatasi, ha compreso la gravità della situazione: il pulmino era precipitato nel torrente, capovolgendosi. Insieme a una dottoressa, non ha esitato a scendere lungo l’argine e ad attraversare le acque per prestare aiuto, restando costantemente in contatto con il 118.
La scena che si è trovata davanti era complessa: i sedili del mezzo divelti, i ragazzi confusi e spaventati, ma tutti coscienti. La comunicazione è stata inizialmente difficile, trattandosi di giovani con autismo, ma l’esperienza sanitaria dell’assessora si è rivelata decisiva per valutare le condizioni dei presenti e fornire le prime indicazioni di soccorso.
In particolare, è riuscita a individuare una perdita ematica a una gamba in uno dei ragazzi, intervenendo subito per contenerla in attesa dell’arrivo degli operatori del Suem. L’autista, nonostante fosse rimasto ferito, ha collaborato con lucidità, mentre una delle operatrici necessitava di attenzioni mediche immediate.
I soccorritori, arrivati in tempi rapidi, hanno gestito l’intervento con grande competenza e professionalità, come sottolineato dalla stessa Sbalchiero: «Ogni secondo era fondamentale, e tutti hanno lavorato con grande coordinamento. È stato un esempio concreto di quanto sia importante il lavoro di squadra».
Fortunatamente, sei degli otto occupanti del mezzo sono riusciti a uscire autonomamente. Gli altri due, inizialmente in condizioni più delicate, sono ora in miglioramento. Uno dei ragazzi si ristabilirà completamente nel giro di qualche giorno. L’esperienza ha lasciato il segno nell’assessora, che, pur visibilmente provata, ha raccontato di sentirsi grata per l’esito positivo dell’intervento: «A mente fredda, posso dirlo: è stato un miracolo. Ma anche la dimostrazione concreta di quanto l’umanità e la prontezza possano fare la differenza nei momenti più delicati». Un evento che, nonostante lo spavento, si è trasformato in una storia di dedizione, coraggio e collaborazione. E che merita di essere ricordato come esempio di intervento efficace e di profonda umanità.