Promesse di guadagni facili, ma era un inganno ben congegnato: scatta l’indagine giudiziaria

Sembrava un investimento sicuro, ma dietro c'era un raggiro online ben organizzato: ecco cosa è emerso e perché la vicenda potrebbe riguardare molti più casi di quanto si pensi.

Promesse di guadagni facili, ma era un inganno ben congegnato: scatta l’indagine giudiziaria

Una promessa di facili guadagni, un consulente convincente e una piattaforma apparentemente sicura: sono questi gli ingredienti della truffa che ha segnato un cittadino di Francavilla Fontana, ingannato attraverso il meccanismo ormai tristemente noto delle frodi legate al trading online. La persona coinvolta ha perso oltre 21.800 euro nel giro di pochi mesi, attirato in una spirale di versamenti sempre più consistenti, con la speranza di veder crescere un investimento che si è rivelato, in realtà, una trappola ben orchestrata.

Tutto è cominciato nel giugno 2023 con un messaggio WhatsApp da un numero con prefisso britannico. Dall’altra parte un uomo con nome tedesco e cognome ispanico, che si presenta come consulente finanziario per una società reale – ma ignara del suo coinvolgimento. Con tono rassicurante e competenze apparenti, guida la vittima verso una piattaforma di trading, facendogli versare inizialmente 300 euro, poi sempre di più.

I “guadagni” sembrano reali, visibili sulla piattaforma. Ma è solo un’illusione. Nel giro di pochi mesi, il cittadino francavillese si ritrova a versare migliaia di euro: prima 5.000 per acquistare Bitcoin, poi 3.500, poi 8.000, infine oltre 5.000 per presunte “tasse” da pagare. Quando i dubbi iniziano a sorgere, il sedicente consulente stringe i tempi, parla di ferie imminenti, insiste per arrivare a 60.000 euro d’investimento.

Alla fine, la vittima si rende conto dell’inganno: non può più ritirare nulla, perché – gli viene detto – i soldi sono finiti sul “conto trading” e non su quello “fiscale”. Un pretesto, l’ultimo, per sparire. Assistito dagli avvocati Domenico Attanasi e Marina Della Corte, l’uomo ha presentato denuncia presso la polizia postale.

Inizialmente la Procura di Brindisi aveva chiesto l’archiviazione, ma il giudice per le indagini preliminari, Vilma Gilli, ha rigettato la richiesta e ordinato di proseguire le indagini. L’obiettivo ora è individuare chi si cela dietro questa truffa, che potrebbe non essere un caso isolato. La Consob, sul proprio sito ufficiale, mette in guardia contro questi fenomeni, invitando gli utenti a verificare sempre che le piattaforme di trading siano autorizzate e presenti negli elenchi ufficiali delle SIM (Società di Intermediazione Mobiliare).

Attenzione anche ai contatti che arrivano via messaggi o social: spesso si tratta di operatori fittizi che sfruttano la buona fede e le scarse competenze tecniche delle vittime. Il caso di Francavilla Fontana è solo l’ennesima conferma di quanto il fenomeno delle frodi nel trading online sia diffuso, e quanto sia fondamentale informarsi, proteggersi e denunciare tempestivamente. 

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