Nel pomeriggio della Vigilia di Natale, una comunità intera si è fermata di fronte a un evento improvviso che ha lasciato un segno profondo nel mondo dello sport giovanile di Pordenone. Su un campetto di periferia, lungo la Pontebbana, un ragazzo di soli 15 anni, Paul Nana Ampong, ha perso la vita mentre stava trascorrendo alcune ore di spensieratezza giocando a calcio con gli amici.
Un momento di condivisione tipico delle feste si è trasformato in una giornata che resterà impressa nella memoria di chi era presente e di chi lo conosceva. Paul, originario del Senegal e da tempo residente in città, era ben inserito nel quartiere e frequentava con passione l’ambiente calcistico locale. Militava nelle giovanili dell’Asd Torre, formazione in cui era apprezzato non solo per le qualità sportive, ma anche per il comportamento corretto e il rapporto positivo con compagni e allenatori.
Durante una normale azione di gioco, in seguito a un contatto fortuito con un altro giovane calciatore, il quindicenne si è improvvisamente fermato, manifestando un grave malore che ha richiesto l’immediato intervento dei soccorsi. L’allarme è scattato in pochi istanti e una chiamata al numero di emergenza ha permesso l’arrivo tempestivo del personale sanitario. I soccorritori hanno avviato sul posto tutte le procedure necessarie, proseguendo poi con il trasferimento d’urgenza all’ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone.
Nonostante l’impegno e la rapidità dell’intervento medico, per il giovane non c’è stato nulla da fare. La notizia si è diffusa rapidamente, generando incredulità e un forte dispiacere tra i residenti della zona e nel mondo sportivo cittadino. Ora sarà la magistratura a fare chiarezza sulle cause precise di quanto accaduto.
La Procura aprirà un fascicolo per ricostruire ogni fase dell’episodio, con il supporto di accertamenti medico-legali che serviranno a comprendere se alla base del malore vi fossero condizioni pregresse non emerse. Al momento, tuttavia, tutto sembra ricondurre a un evento improvviso e non collegato a comportamenti intenzionali o a dinamiche estranee al gioco.
Il ricordo di Paul Nana Ampong è legato soprattutto alla sua quotidianità: un adolescente che amava il calcio, che partecipava con entusiasmo agli allenamenti e che poche ore prima aveva inviato gli auguri di Natale ai compagni di squadra nel gruppo WhatsApp dell’Under 16. Un gesto semplice, diventato oggi un messaggio carico di significato per chi lo ha ricevuto. Il presidente dell’Asd Torre, Francesco Toneguzzi, insieme a dirigenti, tecnici e atleti, ha espresso pubblicamente la vicinanza alla famiglia, sottolineando quanto Paul fosse stimato e benvoluto all’interno della società.
L’episodio riaccende anche l’attenzione sull’importanza della prevenzione e dei controlli medici nello sport giovanile, temi che ciclicamente tornano al centro del dibattito pubblico ogni volta che si verificano eventi fatali in contesti agonistici o ricreativi. In attesa che le indagini forniscano risposte più precise, Pordenone si stringe attorno ai familiari del giovane calciatore, ricordandolo come un ragazzo solare, animato da una passione genuina per il pallone e da una forte voglia di stare insieme agli altri. Una Vigilia di Natale che, per molti, non sarà facile dimenticare.