Ponte sullo Stretto, Salvini: "Non farlo sarebbe un danno"

Il vice premier Salvini insiste che si comincerà in Estate, questo anche a fronte delle numerose integrazioni documentali richieste dal Ministero dell'Ambiente.

Ponte sullo Stretto, Salvini: "Non farlo sarebbe un danno"

Il Ponte sullo Stretto sarebbe un’opera strategica che, unendo Messina a Villa San Giovanni, collegherebbe la Sicilia non solo alla Calabria ma all’intero continente e – pensate – si cominciò a parlare di questo addirittura prima dell’Unità di Italia; un’opera sulla quale il vice premier Salvini spinge molto, sa che diverrebbe, una volta realizzata, la più importante infrastruttura esistente in Italia. 

Al di là delle cospicue integrazioni richieste dal ministero dell’Ambiente, Salvini continua a rassicurare tutti circa l’inizio dei lavori, affermando che questi sono previsti per la prossima Estate. Frena e fa un pò di chiarezza l’amministratore delegato della società Stretto di Messina Ciucci, il quale rettifica affermando che se si parla di lavori preliminari ok, ma di cantierizzazione vera e propria (con tanto di escavatrici), ci vorrà almeno il 2025. 

Dal canto suo il Ministero dell’Ambiente, con a capo Fratin, difende il proprio operato dicendo che chiedere delle integrazioni ai documenti non sono uno sgambetto politico o voler il blocco dell’opera, tutto ciò rientra nelle proprie competenze e non è altro che la prassi, cose ordinarie. Il dicastero presieduto da Fratin, il Mase (Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica), in totale ha chiesto ben 239 integrazioni documentali.

Vuole un’analisi dettagliata del rapporto costi – benefici, vuole comprendere come il ponte reagirebbe ad un eventuale maremoto, vuole capire in generale che impatto avrebbe dal punto di vista ambientale: in termini di inquinamento, in termini di rumori emessi; che rapporto ci sarebbe con la terra e le acque sottostanti, ecc. Per Fratin queste richieste di ulteriori allegati sono giustificate dal fatto che ci sono 13 miliardi di euro coinvolti e del ponte (sospeso) più lungo al mondo.

Non mancano, al netto di tutti i favorevoli, le voci contrarie alla costruzione del Ponte, secondo il Partito Democratico questa infrastruttura è un’opera molto pericolosa e va fermata a tutti i costi, non rappresenta, peraltro, un’opportuna soluzione ai gravi problemi infrastrutturali di Sicilia e Calabria. Bisogna opporsi, per i Dem, con tutta la forza e con tutti gli strumenti possibili e la loro contrarietà trova sostegno proprio nei dubbi sorti al Mase. 

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