Perqusizioni nelle abitazioni dell’ex procuratore Tinebra, si cerca agenda rossa di Paolo Borsellino

La Procura di Caltanissetta ha dato mandato di effettuare delle perquisizioni in tre abitazioni dell'ex procuratore della repubblica di Caltanissetta Giovanni Tinebra, morto nel 2017 il quale sarebbe stato affiliato alla loggia massonica di Nicosia.

Perqusizioni nelle abitazioni dell’ex procuratore Tinebra, si cerca agenda rossa di Paolo Borsellino

Quella che arriva dalla Sicilia è una notizia molto importante che potrebbe chiudere il cerchio attorno ai fatti più eclatanti avvenuti in Italia durante gli episodi noti come “strategia della tensione”. Secondo quanto si apprende dalla stampa nazionale la Procura della Repubblica di Caltanissetta ha disposto delle perquisizoni in tre abitazioni dell’ex procuratore Tinebra deceduto nel 2017.

Lo stesso da quanto appreso dall’AGI sarebbe stato affiliato alla loggia massonica di Nicosia. Gli inquirenti ritengono che lo stesso ex procuratore possa conoscere o essere in possesso di documenti importanti riguardo quando accaduto in quegli anni e in particolare ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che come si sa persere la vita in due differenti attentati. Da quanto appreso si cerca la famosa agenda rossa di Paolo Borsellino nella quale da sempre si sospetta ci siano anche i nomi dei mandanti delle stragi avvenute in quel periodo in Italia.

Le indagini e il comunicato della Procura

Tinebra fu a capo della Procura di Nicosia dal 1969 al 1992 in maniera continuata. Gli inquirenti hanno acquisito gli atti del procedimento penale per strage e depistaggio. Si tratta di un appunto firmato 20 luglio 1992 da Arnaldo La Barbera a quel tempo a capo della Squadra Mobile di Palermo.

La Procura di Caltanissetta ha quindi inviato un comunicato stampa. “In data odierna, alle 12  viene consegnato al dr. Tinebra, uno scatolo in cartone contenente una borsa in pelle ed una agenda appartenenti al Giudice Borsellino” – si legge nell’appunto e nella nota quindi resa nota dalla Procura.

“Detto appunto privo di qualsiasi sottoscrizione per ricevuta di quanto indicato da parte del dott. Tinebra – scrive la procura oggi – non era mai stato trasmesso a quest’ufficio nell’ambito delle indagini per la strage di via D’Amelio, nè il dott. La Barbera ne aveva mai fatto menzione nel corso delle sue escussioni. Gli specifici accertamenti svolti da quest’ufficio non hanno consentito di verificare che detta consegna sia effettivamente avvenuta nelle mani del dott. Giovanni Tinebra, nè che l’agenda in questione fosse effettivamente l’agenda rossa e non altra agenda appartenuta al dott. Borsellino poi effettivamente rinvenuta” – afferma la nota della Procura.

Inoltre gli uffici della Procura di Caltanissetta affermano che “non può sottacersi che, in ogni caso, tale borsa sarebbe pervenuta nella disponibilità del dott. La Barbera il 19 luglio sera e, secondo la su indicata nota, sarebbe stata consegnata nella tarda mattinata del 20 luglio ’92, con la conseguenza che il detto La Barbera avrebbe avuto tutto il tempo di prelevare o estrarre copia della più volte citata agenda rossa. Nel corso delle perquisizioni è stata acquisita documentazione al vaglio di questa autorità giudiziaria” – conclude il comunicato. 

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