La marina di Torre Chianca, nel Salento, è di nuovo in preda alle fiamme. Dopo il vasto incendio scoppiato sabato 14 giugno che ha distrutto 25 ettari di macchia mediterranea e colpito quattro abitazioni, causando l’evacuazione di 20 famiglie, la situazione è precipitata nuovamente nella mattinata di domenica 15 giugno.
Le alte temperature e il vento di tramontana hanno alimentato il ritorno delle fiamme, che hanno riacceso alcuni focolai rendendo necessaria un’immediata mobilitazione di vigili del fuoco, protezione civile ed esercito. Gli interventi non si sono mai fermati, proseguendo ininterrottamente durante la notte e le ore successive, con squadre provenienti da diversi distaccamenti, compresa la “colonna mobile” del comando provinciale dei vigili del fuoco di Salerno, inviata per far fronte all’emergenza senza precedenti che ha lambito anche il quartiere Santa Rosa a Lecce.
La colonna di fumo ha oscurato il cielo, testimoniando la portata del rogo che continua a minacciare il litorale leccese. Oltre a Torre Chianca, l’incendio ha coinvolto altre zone costiere del Salento, tra cui le marine di Salve, in particolare tra Torre Pali e Pescoluse, e anche Andrano. Qui, le squadre antincendio, supportate dall’Arif e dai volontari della protezione civile, stanno lavorando al massimo delle loro capacità per contenere i danni e proteggere le abitazioni e la popolazione locale.
Una donna ha avuto un malore durante le fasi concitate delle evacuazioni ed è stata soccorsa dal personale sanitario. Le indagini preliminari lasciano pochi dubbi sull’origine dolosa degli incendi, con focolai sviluppati in più punti, soprattutto nelle aree più colpite del territorio provinciale. Il gran caldo e il vento di tramontana, oltre a favorire la propagazione delle fiamme, complicano enormemente le operazioni di spegnimento. Il risultato è stato un’imposizione di chiusure stradali e pesanti disagi per la viabilità locale, con la polizia locale impegnata a garantire la sicurezza sulle arterie maggiormente coinvolte.
Questi episodi evidenziano la fragilità di un territorio che ogni estate si trova a dover affrontare emergenze simili, spesso aggravate dall’incuria e dalla scarsa manutenzione del territorio da parte degli enti competenti. L’amministrazione comunale di Lecce ha recentemente richiamato a un’azione congiunta di tutti i soggetti pubblici e privati, invitandoli a intervenire tempestivamente per la pulizia e la messa in sicurezza delle aree sensibili, come banchine stradali e scarpate, riducendo così il rischio di incendi.
Nonostante gli appelli alla prevenzione e il lavoro incessante di vigili del fuoco e protezione civile, la difficoltà nel monitorare oltre 180 chilometri di costa e le infrastrutture limitate a disposizione rendono ogni anno più difficile evitare simili emergenze. La richiesta è chiara: una maggiore responsabilità collettiva per tutelare il Salento, un territorio ricco di bellezze naturali e culturali che non può permettersi di perdere ulteriore patrimonio ambientale. Le fiamme a Torre Chianca sono purtroppo un triste segnale dell’inizio di una stagione estiva difficile, con il rischio di nuovi episodi che mettono a dura prova la sicurezza delle comunità locali e il patrimonio naturale. Servono risposte immediate, azioni coordinate e investimenti mirati per prevenire un’emergenza che sembra ripetersi ogni anno, portando con sé danni ingenti e conseguenze durature.