Palpeggia donna sul bus: è violenza sessuale

Un indiano è stato beccato a palpeggiare una 29enne in un autobus di Roma, proprio mentre due carabinieri in borghese si trovavano nel mezzo: l'uomo è stato arrestato, e verrà presto processato con l'accusa di violenza sessuale

Palpeggia donna sul bus: è violenza sessuale

I reati sessuali sono un tema che sta guadagnandosi sempre più visibilità mediatica, anche in virtù delle efferatezze commesse in tutto il mondo (prevalentemente nei paesi asiatici ed africani) che vedono quotidianamente le donne vittime delle pratiche più brutali: stupri di gruppo, infibulazioni, schiavismo sessuale. Negli Stati soggetti al controllo dell’Isis, sono stati addirittura registrati casi in cui giovani donne venivano date in spose ai terroristi, contro la loro volontà, e costrette ad operarsi ogni volta per farsi ricostruire l’imene ad ogni matrimonio.

Così da poter dare la soddisfazione al nuovo “marito-compratore” di poterle deflorare nuovamente ad ogni stupro. Insomma, molte donne in tutto il pianeta sono vittime di violenza sessuale, e vivono tragedie che rasentano l’impensabile, che testimoniano quanto l’efferatezza e la brutalità del genere umano non conoscano confini. Ad ogni modo, nei Paesi occidentali situazioni di questo genere sono decisamente meno frequenti; anche in virtù dei controlli più adeguati, di leggi più severe e di una maggiore presa di coscienza da parte dei cittadini riguardo agli episodi di violenza.

Ma parlando del caso specifico, quando si arriva a rasentare l’opposto, un palpeggiamento nell’autobus può essere catalogato come “violenza sessuale“? Secondo la legislatura italiana, la risposta è: ““. E’ questo il caso di un cittadino indiano ma residente in Italia che, approfittando del fatto che l’autobus sul quale stava viaggiando fosse altamente congestionato, si è avvicinato ad una ragazza di 29 anni per palpeggiarla, sperando di non venire scoperto. Ma la giovane ha pizzicato l’uomo con le mani nel…ovunque fossero; e, come si potrà immaginare, non ha reagito affatto bene.

Le urla della ragazza hanno fatto sì che due carabinieri in borghese, nel pieno servizio delle proprie funzioni con incarichi di antiborseggio, accorressero immediatamente in suo soccorso. Così l’uomo, 37enne, è stato condotto in caserma, e verrà prossimamente processato per direttissima con l’accusa di violenza sessuale. Purtroppo l’India è un Paese arretrato per quel che riguarda i crimini contro le donne, ed il palpeggiatore probabilmente si sarà portato dietro un background culturale non esattamente eccellente in materia di rispetto nei confronti del prossimo.

Ma le violenze sessuali sono un crimine gravissimo, e comportano non solo severissime conseguenze in ambito penale, ma risultano altamente invalidanti anche-e soprattutto-per quel che concerne la futura vita sociale. Al di là del fatto che i palpeggiamenti in bus siano un atto senz’altro deplorevole,  nonché meritevole dell’arresto (e d’un paio di schiaffoni ben assestati, a volerla dire tutta), la corsa alla “etichetizzazione quale violenza sessuale” di ogni genere di condotta socialmente impropria, non rischia di banalizzare il tutto?

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