Isis: donne violentate costrette ad operarsi. Ecco perché

E' una storia terribile quella raccontata da un'ex schiava sessuale dell'Isis: costretta a sposare 20 uomini diversi, i fondamentalisti islamici la costringevano a farsi ricostruire chirurgicamente l'imene, così che ognuno di essi potesse "stuprarla da vergine"

Isis: donne violentate costrette ad operarsi. Ecco perché

La lista degli orrori compiuti dai miliziani dell’Isis è oramai divenuta interminabile, ma sebbene i fondamentalisti islamici abbiano già dato prova di essere in grado di commettere ogni genere di atrocità, una nuova rivelazione ha ribadito una volta di più quanto il sadismo dei fanatici islamisti non conosca confini. La vicenda in questione ruota attorno alla terribile storia di una donna catturata dalle milizie dell’Isis, e costretta a diventare una schiava del sesso.

La giovane è stata obbligata a sposare 20 miliziani dello Stato Islamico, i quali se la passavano l’un l’altro quando erano stanchi dei suoi “servigi”.Ma in quanto fondamentalisti, le bestie dell’Isis non potevano accettare di contrarre matrimonio con una donna non più vergine. Per questo la giovane è stata costretta per ben venti volte a farsi sottoporre ad operazioni chirurgiche, allo scopo di farsi ricostruire l’imene ad ogni matrimonio.

Così da poter dare al nuovo marito la soddisfazione di toglierle ogni volta la verginità. La povera ragazza è stata così costretta a venire violentata di volta in volta da 20 uomini diversi, i quali si sono inoltre tolti lo sfizio di privarla della verginità (quantomeno fisica) ad ogni primo stupro.

L’inviata speciale delle Nazioni Unite Zainab Bangura ha spiegato così le fondamenta ideologiche dell’accaduto: “L’Isis ha istituzionalizzato la violenza sessuale come parte centrale della propria ideologia, utilizzandola come una tattica terroristica per avanzare verso i propri obiettivi strategici”. La Bangura ha raccontato come i terroristi abbiano anche allestito un vero e proprio commercio di esseri umani, ripristinando la schiavitù; vengono infatti allestiti appositi mercati nei quali gli schiavi vengono esposti nudi, e venduti al miglior offerente.

Una storia agghiacciante, che ricorda una volta di più quanto i fondamentalisti dell’Isis non rispondano più ad alcun genere di legge, se non a quelle della brutalità ad ogni costo; dell’orrore, delle sevizie e dell’apologia della violenza, in ogni sua forma.

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