Momenti di forte tensione si sono vissuti nel primo pomeriggio di martedì 13 maggio a Padova, precisamente in via Cavazzana, all’incrocio con via Michele Sammicheli. Intorno alle 13.30, un uomo è salito su una gru alta circa 20 metri, intimidando di lanciarsi nel vuoto. A dare l’allarme è stato lo stesso protagonista del gesto: un cittadino albanese di 67 anni, già noto alle forze dell’ordine per una disgrazia fatta di cruore. Nel 2012, l’uomo era stato condannato per delitto della moglie, un caso che aveva scosso profondamente l’opinione pubblica.
Questa volta, il 67enne ha contattato direttamente la sala operativa della Questura, comunicando le sue intenzioni di farla finita e chiedendo di poter parlare con qualcuno disposto ad ascoltarlo. La risposta delle forze dell’ordine è stata immediata. Sul posto sono accorsi due equipaggi della squadra Volanti della Questura, che hanno messo in sicurezza l’intera area per evitare rischi ai passanti e facilitare le operazioni di soccorso.
Sono intervenuti anche i Vigili del fuoco, che hanno predisposto un telone anticaduta, e un’ambulanza del 118 pronta a prestare assistenza medica in caso di emergenza. Nel frattempo, la Questura ha attivato il protocollo previsto per situazioni di crisi e farla finito: è stato così fatto intervenire il negoziatore della Polizia di Stato, affiancato dalle unità del Reparto Prevenzione crimine.
Il negoziatore, esperto in trattative ad alta criticità, è riuscito a instaurare un primo contatto con l’uomo, avviando un lungo e delicato dialogo volto a calmarlo e a convincerlo a scendere. Le operazioni si sono svolte nel massimo riserbo, in un clima teso ma gestito con professionalità dalle autorità. L’obiettivo, sin dall’inizio, è stato quello di evitare qualsiasi esito disperato e salvaguardare l’incolumità del protagonista del gesto.
Il 67enne, in evidente stato di disagio, ha parlato a lungo con il negoziatore, raccontando frammenti del suo passato e delle sue difficoltà attuali. La speranza è che possa ricevere il supporto psicologico e sociale necessario per affrontare le proprie fragilità.