Omofobia, ragazzo aggredito a Rovigo davanti a un bar: stava baciando il suo compagno

L'increscioso episodio è avvenuto davanti ad un bar in Corso del Popolo a Rovigo, dove un uomo ha lanciato un bicchiere in faccia ad un ragazzo omosessuale, reo di star baciando in pubblico il proprio compagno. Pegoraro, esponente della comunità gay: "Le istituzioni stiano vicine ai due ragazzi"

Omofobia, ragazzo aggredito a Rovigo davanti a un bar: stava baciando il suo compagno

Dopo il caso dell’aggressione su un bus a Torino di un gruppo di bulli ai danni di un ragazzo omosessuale, un altro caso di omofobia sconvolge le città italiane. In un bar del centro storico di Rovigo, infatti, un uomo ha lanciato un bicchiere in faccia ad un ragazzo, ferendolo gravemente. Il motivo? Stava baciando il suo compagno. Il gravissimo episodio è avvenuto in Corso del Popolo a Rovigo, sabato 18 aprile, con il ragazzo omosessuale che stava trascorrendo la serata insieme al suo compagno, quando è successo il fattaccio.

A prendere posizione è Matteo Pegoraro, consigliere comunale di Solesino, un comune del padovano a pochi chilometri da Rovigo, che afferma: “Alla coppia di ragazzi va tutta la nostra solidarietà, ma anche la stima e l’ammirazione per non aver abbassato la testa, per aver deciso di vivere il loro amore alla luce del sole, in un territorio dove tutto ciò che si discosta dalla norma viene guardato con sospetto e diffidenza”. Pegoraro, importante esponente della comunità gay del posto, era stato a sua volta vittima di un episodio di omofobia, seppure non sfociato in aggressione fisica, quando decise di candidarsi a sindaco della città e si dovette ‘sorbire’ le accuse infamanti di un sacerdote, che disse che Pegoraro commette peccato mortale e rovina il buon nome del paese perché gay. Parole inaccettabili, che suscitarono un’enorme polemica all’epoca.

Ora, suo malgrado, Matteo Pegoraro si ritrova a commentare nuovamente un episodio di omofobia, che secondo lui dimostra quanto le istituzioni locali abbiano fatto poco per educare i cittadini e le famiglie al rispetto dell’altro, e alla lotta contro transfobia e omofobia”. Secondo il consigliere comunale, infatti, questa situazione è comune a tutta la fascia del Polesine e della bassa padovana. Pegoraro, inoltre, si augura che “le autorità identifichino al più presto il colpevole di questo gesto vile, ma soprattutto spero che la comunità tutta si stringa attorno ai due ragazzi, sostenendo una battaglia civile in cui ognuno deve fare la propria parte”.

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