Un nuovo caso di omofobia arriva da Torino, nella notte tra venerdì e sabato. E’ rimasto vittima di un’aggressione, infatti, Stefano, un ragazzo di 21 anni, costretto a ricorrere alle cure mediche e a denunciare l’accaduto alla polizia. Secondo la ricostruzione dei fatti, Stefano stava parlando con un amico della serata appena trascorsa in discoteca, quando un gruppo di ragazzi si è avvicinato e uno di loro, apostrofandolo con insulti del tipo ‘f….o di merda’, gli ha sferrato un pugno in piena faccia.
“Quando sono stato colpito è calato il silenzio sul bus”, afferma il giovane, “io stesso non avevo realizzato di essere stato vittima di un’aggressione omofoba“. Stefano, che ha denunciato l’accaduto anche alla Gay Help Line, annuncia di aver voluto denunciare l’accaduto con tutti i mezzi a sua disposizione “per mettere in luce che il problema dell’omofobia esiste ed è visibile a tutti. Vorrei proprio vedere i politici davanti al mio ematoma se hanno ancora il coraggio di affermare che ‘L’omofobia è un mezzo, una parola, un modo che le minoranze sessuali hanno per voler apparire a tutti i costi come categoria da tutelare'”, ha affermato Stefano.
Il ragazzo ha descritto l’umiliazione nel dirlo alla madre, affermando poi che “gli eterosessuali non possono nemmeno lontanamente percepire quanto sia difficile essere gay in Italia“. Il presidente dell’Arcigay di Torino, Marco Giusta, aggiunge che “l’omofobia è vera, c’è e si vede. A tutto questo va messo un freno e nessuno può lavarsene le mani”.
Interviene anche Fabrizio Marrazzo, il portavoce di Gay Help Line, che afferma: “Gay Help Line raccoglie sempre più denunce di violenze, aggressioni e discriminazioni. A Stefano diamo tutto il supporto possibile, ma resta il vuoto della politica nel contrastare con determinazione l’omofobia. In Italia si chiacchiera molto di gay rispetto a quanto non si faccia in concreto!”.