Omicidio Loris: il mistero delle fascette di plastica consegnate dalla madre

Delle fascette sono state consegnate dalla mamma del piccolo Loris alle maestre, che le avrebbero richieste. Le donne si dicono estranee. Proprio una fascetta di plastica potrebbe essere l'attrezzo utilizzato per strangolare il piccolo

Omicidio Loris: il mistero delle fascette di plastica consegnate dalla madre

Delle fascette da elettricista sarebbero al centro dell’attenzione degli inquirenti in queste ore.

Si infittisce ancora di più il mistero dell’omicidio del piccolo Loris, il piccolo di Ragusa trovato morto in un canneto e la cui storia sta coinvolgendo moltissimo l’opinione pubblica. In queste ore gli inquirenti stanno vagliando tutte le ipotesi ed in particolare si stanno concentrando sulle incongruenze del racconto della madre, che non sarebbe confermato dalle riprese delle videocamere di sorveglianza.

A tenere banco in queste ore delle fascette tipiche da elettricista, che la mamma di Loris avrebbe consegnato alle insegnati del figlio, recatasi a casa della donna per le condoglianze, e che la donna sostiene di aver acquistato in quanto richieste dalle due insegnanti del figlio.

Le donne, invece, sono rimaste completamente spiazzate dalle affermazioni della mamma di Loris dichiarando di non aver mai chiesto del simile materiale da portare in classe in quanto ritenuto pericoloso per la sicurezza dei piccoli. intanto proprio le fascette potrebbero essere lo strumento utilizzato per uccidere il piccolo Loris, ma la conferma arriverà con l’esito di alcuni accertamenti ancora in corso.

“Il papà di Loris, su pressioni della mamma, ci ha dato una confezione, aperta, di fascette di plastica bianche, sostenendo che sarebbero dovute servire al bambino nei lavori in classe proprio il giorno in cui era scomparso” ha dichiarato una delle maestre di Loris Teresa Iacona. “Noi siamo rimaste sorprese perché non avevamo mai chiesto di portarle, perché sono pericolose,e non era previsto il loro utilizzo a scuola. La mia collega ha chiamato la polizia e successivamente le abbiamo consegnate in Questura. Nessuno mai a scuola ha chiesto fascette per esperimenti” ha continuato.

“Mentre parlavamo con la madre ci ha detto che c’erano queste fascette che a suo dire noi avevamo chiesto di comprare per fare esperimenti, era una confezione aperta. È stata la madre a sollecitare i padre dicendogli: “Valle a prendere”. Lui le ha portate e noi ci siamo molto sorprese, meravigliate, non avevamo mai chiesto una cosa del genere, per questo abbiamo deciso di informare gli investigatori. È importante fare chiarezza perché ha scuola materiale pericoloso non è mai entrato” ha concluso Teresa Iacona.

Le indagini in tanto proseguono. Presto nuovi aggiornamenti.

Continua a leggere su Fidelity News