Il governo italiano accelera sul fronte nucleare con la presentazione di un disegno di legge che mira a definire una disciplina completa per la produzione di energia da fonte nucleare sostenibile. La bozza prevede uno stanziamento complessivo di 60 milioni di euro distribuiti su tre anni e l’istituzione di una nuova Autorità indipendente per la sicurezza nucleare, un passo considerato fondamentale per garantire standard elevati di controllo e trasparenza nel settore.
Il provvedimento, atteso in Consiglio dei ministri a breve, prevede che entro dodici mesi dall’entrata in vigore della legge il governo adotti uno o più decreti legislativi che stabiliranno regole precise per lo sviluppo del comparto nucleare in Italia.
L’obiettivo dichiarato del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, è fornire al Paese strumenti normativi chiari entro la fine della legislatura, in modo da consentire una scelta consapevole sul rilancio del nucleare. La legge non si limita alla sola produzione di energia, ma disciplina anche la produzione di idrogeno, lo smantellamento degli impianti esistenti, la gestione delle scorie radioattive e del combustibile esaurito, nonché la ricerca sulla fusione nucleare.
Tra le priorità c’è anche la riorganizzazione delle competenze istituzionali, così da creare un quadro operativo moderno e funzionale. Un elemento chiave riguarda la localizzazione degli impianti, che dovrà rispettare rigorosi standard di sicurezza nazionali e internazionali. Per velocizzare i procedimenti burocratici, il titolo abilitativo unico sostituirà le attuali autorizzazioni, fatta eccezione per le valutazioni ambientali obbligatorie.
A supporto del programma, gli investimenti previsti ammontano a 20 milioni di euro all’anno per il triennio 2027-2029, con un capitolo dedicato alla comunicazione che prevede 1,5 milioni nel 2025 e 6 milioni nel 2026 per campagne informative e consultazioni pubbliche dedicate alle comunità interessate. L’obiettivo dichiarato è sensibilizzare i cittadini sul “nuovo nucleare”, sottolineando che si tratta di energia sicura e sostenibile, ben diversa dai timori legati alla bomba atomica. Non mancano però le tensioni politiche.
I deputati del Partito Democratico, membri delle Commissioni Ambiente e Attività produttive, hanno evidenziato come l’indagine conoscitiva sul nucleare, conclusa a marzo con oltre 70 audizioni di esperti, non sia ancora stata formalmente chiusa con una relazione finale. Secondo l’opposizione, portare il ddl in Parlamento prima della conclusione di tale iter tecnico rischia di sminuire il lavoro degli esperti e delle realtà industriali coinvolte.
Il disegno di legge rappresenta comunque un passo decisivo per il settore energetico italiano, ponendo le basi per un programma nazionale di nucleare sostenibile in linea con gli obiettivi di neutralità carbonica e sviluppo tecnologico avanzato, con attenzione alla sicurezza, alla gestione dei rifiuti e alla trasparenza nelle comunità locali.