Nelle pergamene di Ercolano, gli ultimi momenti di vita di Platone

Indebolito e infastidito dalla sinfonia della musicista barbara. Viene localizzato il sito di inumazione del filosofo ateniese nell'area archeologica di Ercolano.

Nelle pergamene di Ercolano, gli ultimi momenti di vita di Platone

Una giovane musicista barbara della Tracia ha allietato le ultime ore di vita di Platone esibendosi con il suo flauto una dolce melodia, ma il filosofo non la gradì particolarmente perchè era di scarsa esecuzione artistica, davanti ad un ospite caldeo proveniente dalla Mesopotamia. Ci si trova davanti ad una scena inedita risalente a più di 2000 anni fa perchè gli studiosi sono riusciti a decifrare dei papiri di Ercolano risalenti al 79 d.C anno dell’eruzione vulcanica del Vesuvio che colpì anche la vicina Pompei.

Nei papiri sono state decifrate 1000 parole che hanno permesso di localizzare il luogo esatto di sepoltura del filosofo, avvenuta nei giardini dell’Accademia di Atene vicino al Museion luogo sacro dedicato espressamente alle Muse. Un’altra e importante testimonianza scritta è entrata a fare parte dell’immemorabile storia antica come spiega il papirologo Graziano Ranocchia dell’Università di Pisa presentando alla Biblioteca Nazionale di Napoli gli studi di medio termine del progetto di ricerca denominato ‘GreekSchools’. La ricerca archeologica è stata finanziata dal Consiglio europeo della ricerca è condotto con l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale e l’Istituto di Linguistica Computazionale e del Consiglio Nazionale delle Ricerche 

“Grazie alle più avanzate tecniche di diagnostica per immagini stiamo finalmente riuscendo a leggere e decifrare nuove parti dei testi che finora sembravano inaccessibili”, sottolinea Ranocchia. 

Nei papiri oltre a fare chiarezza sul decesso del filosofo, il testo rivela che fu venduto Platone come schiavo sull’isola di Egina orientativamente intorno al 404 a.C., quando gli Spartani conquistarono l’isola o, ipoteticamente nel 399 a.C., subito dopo la dipartita di Socrate suo maestro. Secondo il papirologo si suppone che Platone fosse stato venduto come schiavo nel 387a.C durante la sua permanenza in Sicilia alla corte di Dionigi I di Siracusa. 

Sono venute fuori nuove letture al riguardo la corruzione dell’oracolo di Delfi da parte del pensatore Eraclide Pontico e il lavoro di ricerca tra gli studiosi non è finito qui. Sarà stata la prima volta che gli accademici sono riusciti a leggere alcune sequenze di lettere di papiri che erano rimasti nascosti all’interno di vari strati. 

L’eruzione vulcanica del Vesuvio ha lasciato insospeso vari papiri poco leggibili e sono tantissimi ed molto difficile riuscire a redigerli. La ricerca archeologia scientifica non si fermerà qui, si proseguirà con metodo alla scoperta di nuove testimonianze storiche del periodo.

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