Napoli: soccorre ragazzino che cade dallo scooter, ma la banda dei giovani agisce

Un gesto di altruismo e di empatia come soccorrere un ragazzo, appena caduto dallo scooter, si trasforma in furia cieca da parte della banda di giovani per cui oggi l'uomo è in ospedale con naso e zigomo fratturato.

Napoli: soccorre ragazzino che cade dallo scooter, ma la banda dei giovani agisce

Al giorno d’oggi, sembra che aiutare il prossimo, provare empatia o solidalizzare con gli altri sia sbagliato e provochi atteggiamenti errati. Un semplice gesto di gentilezza o di aiuto è l’occasione per agire in maniera sbagliata. Questo è quanto successo a un uomo che, nel tentativo di soccorrere un ragazzo caduto dallo scooter, è stato colpito e aggredito da una banda di giovani e ora è in ospedale. 

L’episodio è avvenuto a Fuorigrotta, provincia di Napoli, dove Raffaele Di Giacomo, di anni 47, stava terminando le sue vacanze con la famiglia nella terra d’origine prima di far ritorno a Milano dove lavora come ingegnere. I fatti si sono svolti nella serata di martedì quando l’uomo stava tornando a casa dopo aver passato una serata in pizzeria con la madre e il fratello. 

Mentre stava tornando a casa, accompagnando la madre con la sua auto e i figli di 10 e di 14 anni, dietro di lui, come racconta al Corriere del Mezzogiorno, stavano sopraggiungendo degli scooter guidati da giovani privi di casco e uno di loro è caduto. Considerando che il giovane è caduto, l’uomo decide di soccorrerlo. 

Proprio a quel punto, ecco che la furia cieca della baby gang inveisce contro di lui “cominciando a colpirmi con calci, pugni e persino con i caschi. Ero a terra, davanti a numerosi testimoni, mentre i ragazzi continuavano con l’aggressione”. Nel mentre sono intervenute altre persone con l’uomo che oggi si ritrova in ospedale al Cardarelli con naso e zigomo fratturato. 

Una scena preoccupante che lo porta a domandarsi con amarezza: “Cosa racconterò ai miei figli riguardo il soccorso e la legalità?” Si chiede come tutto questo sia possibile che accada a Napoli sotto gli occhi delle istituzioni. I bambini, a quanto racconta il fratello Sergio Lomasto, sono sconvolti.

Il fratello afferma che la gente ha paura di uscire, come se ci fosse il coprifuoco alle 21 considerando che le baby gang sono sempre all’erta e  sempre dietro l’angolo.

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