Morte Roberta Siragusa: la festa in zona rossa nonostante le restrizioni anti-Covid

Dai giornali locali e dai racconti degli amici della povera Roberta, si parla di una festa in zona rossa, nonostante le restrizioni-anti Covid disposte in Sicilia.

Morte Roberta Siragusa: la festa in zona rossa nonostante le restrizioni anti-Covid

Il corpo senza vita di Roberta Siragusa è stato ritrovato parzialmente carbonizzato in un burrone nella zona di Monte San Calogero, a Caccamo. In queste ore, per ricostruire l’accaduto, nella caserma dei carabinieri dove si trova Pietro Morreale, 19anni, fidanzato della vittima, nonchè principale indiziato, viene ascoltato un gruppo di amici della coppia di fidanzatini che avrebbero partecipato ad una festa in una villetta nei pressi del luogo del ritrovamento del cadavere. 

Dai giornali locali si apprende che la coppia avrebbe litigato al termine della serata proprio all’interno di questa villetta di campagna, dove il gruppetto di amici, compresi Roberta e Pietro, si erano radunati nonostante la zona rossa in Sicilia, legata alle restrizioni anti-Covid.

Le prime ricostruzioni 

Roberta sarebbe uscita sabato sera, dicendo ai suoi che sarebbe rientrata per l’una ma all’alba, notando che la giovane non era rientrata, i genitori hanno iniziato a cercarla, a chiamare i telefoni della ragazza e del fidanzato, che squillavano invano, sino a presentare denuncia ai carabinieri. 

Palermo Today scrive che, stando alle voci che circolano a Caccamo, la coppia e gli amici avrebbero trascorso la sera del sabato in una casa di campagna, bevendo insieme e ascoltando un po di musica. Questo dettaglio è stato confermato dalla stories pubblicata su Instagram dalla ragazza intorno alla mezzanotte. Pochi secondi in cui si vedono una bottiglia di vodka alla fragola, 5 bicchierini da cicchetto e un mazzo di carte siciliane…. una scena conviviale che, forse, sarebbe stata rovinata da una scenata di gelosia del ragazzo.

L’avvocato di Pietro Morreale smentisce la confessione

Intanto l’avvocato di Pietro Morreale, Giuseppe Di Cesare, che lo assiste assieme ad Angela Marina Barillaro, smentisce la confessione, dicendo: “Il mio assistito non ha confermato, nè ai carabinieri nè al pm. Non c’è, al momento, alcun provvedimento nei suoi confronti”.

Pietro Morreale, ieri mattina, si è presentato in caserma dicendo: “La mia fidanzata è morta, vi porto nel posto dove si trova”. Intanto il pm di Termine Imerese ha disposto l‘autopsia sul cadavere di Robetta che sarà eseguita domani all’Istituto di Medicina Legale di Palermo

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