Un episodio di furia domestica si è consumato nel pomeriggio di mercoledì 20 novembre nel centro di Montesilvano. Un uomo di 57 anni, titolare insieme alla moglie di una pizzeria, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio, dopo aver pugnalato la moglie al culmine di una lite. Secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti, tutto è iniziato intorno alle 14, quando l’uomo e la moglie, una donna di 48 anni, hanno dato vita all’ennesimo litigio all’interno del locale. La donna, stanca di subire anni di vessazioni, ha intuito che la situazione stava degenerando e, nel tentativo di chiedere aiuto, ha inviato alcuni messaggi alla figlia maggiore, scrivendo che “papà è infuriato”. La lite, però, è rapidamente sfuggita di mano. L’uomo ha chiuso la donna in uno stanzino, dove il confronto verbale si è trasformato in furia fisica. Prima ha cercato di strangolarla, ma lei è riuscita a divincolarsi. A quel punto, il marito ha afferrato un pugnale. Nonostante la resistenza della donna, che ha cercato in tutti i modi di contenere la sua furia, è riuscito a colpirla con un fendente all’addome.
La fuga disperata e il salvataggio
La 48enne ha trovato un momento per scappare. Ha tamponato la ferita con uno straccio e scossa , si è precipitata fuori dal locale, cercando rifugio nel vicino comando della polizia locale di Montesilvano. Gli agenti, resisi conto della gravità della situazione, hanno immediatamente prestato soccorso alla donna e allertato i carabinieri. Nel frattempo, il 57enne è rimasto nei pressi del locale, dove è stato bloccato e identificato dai militari. La donna, trasportata in ospedale, ha raccontato ai carabinieri gli anni di violenze subite: un’esistenza fatta di ricatti, privazioni economiche e continue aggressione fisiche, sempre legate alla gelosia ossessiva del marito.
Una disgrazia familiare lunga anni
La donna, madre di due figlie, una di 20 anni e l’altra di 9, ha spiegato come la paura e il ricatto economico l’abbiano portata a sopportare in silenzio. La donna ha dichiarato di aver rinunciato a denunciare per tutelare le sue figlie e cercare di mantenere un’apparente stabilità, nonostante l’inferno quotidiano. Dopo l’arresto, il 57enne è stato condotto nella casa circondariale di San Donato di Pescara su disposizione del pubblico ministero di turno. Resta ora in stato di custodia cautelare, mentre le indagini proseguono.
L’appello delle forze dell’ordine
I carabinieri hanno colto l’occasione per lanciare un appello a tutte le persone di crudeltà domestica:Liberarsi dalla furia è possibile. Invitiamo chi subisce abusi a rivolgersi alle autorità competenti, ai centri antiviolenza e al numero di emergenza 1522. Denunciare è un atto di coraggio e un primo passo verso la tutela di sé stessi e dei propri figli. Questo ennesimo caso di crudeltà domestica evidenzia ancora una volta la necessità di sensibilizzare la comunità e offrire supporto concreto a chi vive situazioni di illecito, per spezzare il ciclo di furia e restituire dignità e sicurezza alle persone coinvolte.