Milano, l’insegna Generali della Torre Hadid cede a 192 metri d’altezza: massima attenzione a CityLife

Un cedimento ha interessato l’insegna di 15 metri sulla Torre Hadid a Milano, causando l’evacuazione dell’area e l’apertura di indagini per valutare responsabilità e sicurezza nel quartiere di CityLife.

Milano, l’insegna Generali della Torre Hadid cede a 192 metri d’altezza: massima attenzione a CityLife

Alle prime luci dell’alba di lunedì 30 giugno 2025, un episodio inquietante ha scosso il quartiere CityLife di Milano: l’insegna della Torre Hadid, simbolo imponente e riconoscibile della compagnia assicurativa Generali, alta 15 metri e posta a 192 metri d’altezza, ha subito un cedimento strutturale parziale.

La chiamata ai vigili del fuoco è arrivata alle 6.37 e ha immediatamente attivato una vasta operazione di messa in sicurezza, con la piazza sottostante evacuata, la fermata della metropolitana M5 Tre Torri chiusa e l’intero shopping center transennato per motivi di sicurezza. Fortunatamente, non si sono registrati feriti e l’insegna è rimasta incastrata sulla sommità della torre, evitando un crollo che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche.

La Torre Hadid, con i suoi 44 piani e i suoi 192 metri di altezza totali, è un capolavoro architettonico firmato dall’architetta anglo-irachena Zaha Hadid, realizzato interamente in calcestruzzo e noto anche come “lo Storto” per la sua torsione peculiare. La struttura, parte integrante del moderno skyline milanese, ospita oltre 2.000 dipendenti Generali ed è uno degli edifici simbolo di CityLife, un quartiere progettato da archistar di fama mondiale come Arata Isozaki e Daniel Libeskind.

Le cause del cedimento sono ancora da chiarire, anche se la pista prevalente sembra essere un problema strutturale. Si valuta con attenzione l’impatto delle temperature elevate di questi giorni, anche se questa ipotesi è al momento ritenuta meno probabile dai costruttori.

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo per “crollo colposo” e sta collaborando strettamente con i tecnici e i vigili del fuoco per monitorare la situazione e valutare se disporre il sequestro parziale o totale dell’edificio. Il pm Francesca Celle, con ingegneri esperti, sta seguendo l’evolversi degli eventi e la complessa operazione di messa in sicurezza dell’insegna.

Il crollo ha scatenato grande preoccupazione non solo per i potenziali rischi, ma anche per l’impatto che questo incidente potrebbe avere sull’intera area, una zona ad alta densità di traffico pedonale e veicolare. Il Codacons ha presentato un esposto alla Procura, chiedendo approfondimenti sulle misure di manutenzione e sicurezza adottate, sollecitando verifiche anche su altre strutture similari nella città.

Per quanto riguarda la rimozione dell’insegna, è previsto un intervento complesso e delicato: la struttura in acciaio, sorretta da un reticolato di tiranti e dal peso di diverse decine di tonnellate, sarà probabilmente smontata pezzo per pezzo con metodi che garantiscano la sicurezza del quartiere e degli operatori coinvolti.

Non è ancora chiaro quando la piazza potrà riaprire, ma è certo che serviranno alcuni giorni di lavoro intenso. Generali ha confermato che tutto il personale lavorerà da remoto fino a nuova comunicazione, sottolineando l’impegno nella messa in sicurezza dell’area e il monitoraggio continuo della situazione. 

Continua a leggere su Fidelity News